Lutto nel mondo dell’alpinismo: Ezio Berti è morto ieri, vittima del coronavirus. L’80enne originario di San Giovanni Lupatoto era ricoverato da un mese nell’ospedale di Villafranca e purtroppo non ce l’ha fatta: ieri i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Una scomparsa che ha lasciato il segno nella comunità veneta, senza dimenticare che appena un mese fa è morte la moglie Gemma, portata via anche lei dal virus. Il Dolomiti evidenzia che il figlio di Ezio è invece riuscito a superare la malattia dopo essere stato intubato per alcune settimane. Le imprese sportive di Berti hanno scritto pagine importanti della storia del movimento italiano, basti pensare che è stato protagonista in ben 25 spedizioni sull’Himalaya.



EZIO BERTI E’ MORTO: STRONCATO DAL CORONAVIRUS A 80 ANNI

«E’ con molto dolore che comunico che il grande cuore di Ezio Berti non ha retto nella sua strenua lotta contro questo maledetto virus»

, l’omaggio del Gruppo Alpino Scaligero Verona. Tanti gli attestati di stima e di affetto pubblicati sui social network, con Berti che è stato ricordato come un grande alpinista e, soprattutto, come un grande uomo. Toccante l’omaggio dei Cai Verona, eccone uno stralcio: «Famiglia, cime e una sola ”amante”: la fotografia. Un “virus” di cui tanti alpinisti sono portatori (letteralmente: le fotocamere pesano, oltre a corda, chiodi e ferraglie varie) più che sani. Ore spese al freddo a spiare un animale o aspettare un gioco di luce. Ezio aveva in sé due istinti paralleli: l’impulso a portare le persone in montagna e portare la montagna alle persone».



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