Che Storia è la Musica omaggio a Ezio Bosso in replica su Rai 3, commento live

Finale ‘senza fiato’ per Che storia è la musica, il programma di Ezio Bosso trasmesso questa sera in replica su Rai3. Letteralmente: alla fine della sua performance, Bosso è visibilmente provato. Lo vediamo col fiatone e sembrerebbe addirittura commosso fino alle lacrime. Il saluto al pubblico fa commuovere a sua volta: l’artista descrive la musica come una storia senza fine, sottolineando anche con una certa umiltà come col suo racconto (pur abbastanza completo) non sia stato in grado di rendere pienamente giustizia a quella che è una materia vastissima. Non un semplice oggetto di studio, per il compianto direttore d’orchestra, ma praticamente il filo conduttore, la colonna sonora di tutta una vita. Una passione viscerale, per Bosso, qualcosa che lui aveva nel sangue, anzi, no, nell’anima. Di fatto, è stato il suo corpo a ribellarsi con la malattia e a cercare di impedirgli di realizzare il suo sogno. Risultato? Non ci è riuscito, perché l’eco della sua musica – lascito ai posteri – continuerà a risuonare anche dopo la morte. (agg. di Rossella Pastore)



Ezio Bosso omaggia i medici

Ezio Bosso dirige l’orchestra con una grandissima espressività. Non solo: come fa notare Roby Facchinetti – che di musica se ne intende – non si avvale nemmeno dell’ausilio delle partiture. Di fatto, Bosso non ha davanti nulla se non i musicisti che lo seguono con gli occhi. Suggestivo anche guardare… ai loro sguardi, che volgono al maestro con cadenza regolare. Bosso giustifica così l’assenza del leggio: “Perché con le mani non riesco a girare le pagine”. Insomma, ha fatto di necessità virtù, dal momento che tutti considerano virtuoso il fatto che diriga così, senza niente, a mani nude, si direbbe. Dopo il citato Facchinetti, è subito la volta di un altro ospite, Gino Strada, che parla a lungo del suo ruolo in Emergency. Bosso lo omaggia con queste parole molto sentite: “I medici sono importanti per me, molto, e mi hanno dato molto. Tu hai dato molto non solo al corpo ma anche alla vita. Questa è una delle migliori ricompense”. (agg. di Rossella Pastore)



Ezio Bosso e il ‘rimprovero’ a Roby Facchinetti

Ezio Bosso di nuovo protagonista su Rai3 nel programma Che storia è la musica, che conduce con quella maestria propria dei direttori d’orchestra abituati alle ‘bacchettate’. Così, Bosso si rivela in grado di ‘ammaestrare’ perfino gli ospiti più indomiti – vedi i giornalisti Enrico Mentana e Alfonso Signorini – come pure i musicisti e gli artisti più dirompenti perché abituati a stare sul palco – vedi Roby Facchinetti, per esempio. Bosso glielo rimprovera direttamente: “Voi nel rock vi muovete. Noi ci limitiamo, ci trasfiguriamo”. Insomma: il protagonista, nel caso della musica classica, è la musica stessa, non il performer. È per questo, probabilmente, che Bosso la preferisce; è per questo, probabilmente, che gli artisti di questo settore non diventano mai ultrafamosi. Eppure, Bosso, un buon numero di fan se li era conquistati, almeno apparentemente. C’è però da notare che non era proprio la sua personalità, ciò che era al centro della scena. Piuttosto – più che sull’indebito o morboso interesse nei confronti del suo privato (in particolare della sua malattia) – Ezio cercava di alimentare un altro genere di narrazione. E per questo alle parole inutili sostituiva la musica. (agg. di Rossella Pastore)



Ezio Bosso omaggia Giuseppe Verdi e Ludwig van Beethoven

Ezio Bosso torna a stupire e intrattenere a Che storia è la musica, il programma di Rai3 dedicato a due artisti che il direttore d’orchestra torinese ha avuto modo di conoscere. Se non ‘personalmente’, quasi: Bosso ne presenta un ritratto accurato, una racconto che è più di un racconto, perché non si limita alla mera cronaca delle loro vite. Un ‘metaracconto’ si direbbe, in cui la parola è alternata alla musica, che in certi casi sa esprimere molto meglio quelle emozioni (l’ansietà in primis) che hanno caratterizzato entrambe queste esistenze. “La musica trasforma il dolore in conforto”, dice Ezio in proposito. Lui ne sa qualcosa, motivo per cui lo consideriamo più che un semplice slogan. Fino a ora, si sono succeduti diversi ospiti: Enrico Mentana, Nicoletta Mantovani, Alfonso Signorini e Luca Bizzarri. Quest’ultimo, in particolare, ha azzardato un parallelismo tra musica e comicità su invito (concessione) dello stesso Bosso: “La comicità è come la musica: parte dalla pancia, come hai detto tu per la musica. E infatti c’è la risata di pancia, la più forte, la più potente, la più pre-potente”. (agg. di Rossella Pastore)

Ezio Bosso dialoga con Enrico Mentana

Oltre che come direttore d’orchestra, nella prima parte di Che storia è la musica, Ezio Bosso si distingue anche in qualità di raconteur di aneddoti storici esposti con una grande fantasia. Può sembrare un paradosso, ma è proprio così: per esempio, quando racconta la vicenda di Beethoven e della sua sordità, fa sia ridere che riflettere. E per raccontare in questo modo serve essere degli artisti, serve saper destreggiarsi a dovere tra genio (le regole della musica) e un po’ di sregolatezza. Quanto basta per intrattenere divertendo, insomma, il che è proprio l’intento implicito di questo programma. A un certo punto, sembra che lui stesso spieghi questo successo col pretesto di parlare (ancora) di Beethoven: “Dove sta il genio? Sta sempre nel nascondere le cose. Non nel dire: ‘Sono un genio’. Lui non accettava certe piaggerie, nel modo più assoluto”. Nel caso non si fosse capito, in questa narrazione, il caro Ludwig sembra quasi il suo alter ego. Anche lui, d’altronde, fu colpito da una malattia – la sordità, appunto – che tuttavia non gli impedì di (continuare a) suonare, dando a tutti una lezione di tenacia. Primo ospite di Bosso, Enrico Mentana, che contribuisce a suo modo a ricostruire la personalità di compositore tedesco. Nel loro dialogo trova spazio anche una bella citazione di Goethe, il quale conferma che la musica ‘alta’ innalza noi a sua volta. (agg. di Rossella Pastore)

Ezio Bosso rende accessibile la musica classica

Cambio di programma per Rai3, che alla luce della scomparsa del maestro Ezio Bosso rivede la sua programmazione e decide di mandare in onda Ezio Bosso – Che storia è la musica. Si tratta di un progetto tutto nuovo, ospitato dalla rete per la prima volta nel 2019, avente lo scopo di diffondere la cultura della musica ‘alta’ anche tra chi l’ha sempre considerata piuttosto inaccessibile. In qualche modo, Bosso è riuscito a rendere più pop quella che era una sua grande passione – la musica classica, appunto – in primis a partire dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo con Carlo Conti. Nel corso della serata-evento, faranno la loro sfilata sul palco ospiti ‘vicini’ al grande pubblico, oltre ai soliti cultori ed esperti della materia: Luca Bizzarri, Alessandra Facchinetti, Roby Facchinetti, Andrea Lo Cicero, Nicoletta Mantovani, Enrico Mentana, Alfonso Signorini, Gino Strada, Anna Tifu, Andrea Zanotti e il Coro della Sosat. La colonna sonora è firmata dallo stesso Bosso e dai grandissimi Giuseppe Verdi e Ludwig van Beethoven, due artisti che il Maestro amava particolarmente. (agg. di Rossella Pastore)

‘Che storia e’ la Musica’ Rai3 omaggia Ezio Bosso: lo speciale in replica

A distanza di poche ore dalla morte del maestro Ezio Bosso, la Rai ha deciso di omaggiarlo, rimandando in onda ‘Che storia e’ la Musica‘, trasmesso il 9 giugno scorso. Su Rai 3, a partire dalle 20.45, va dunque in onda quello che è stato definito “un azzardo”, oltre che “un atto d’amore verso il grande repertorio classico” da parte del maestro Bosso. Ad incantare la serata saranno le musiche dello stesso Bosso, di Ludwig van Beethoven e Giuseppe Verdi. E non mancheranno grandi ospiti, tra i quali Luca Bizzarri, Alessandra Facchinetti, Roby Facchinetti, Andrea Lo Cicero, Nicoletta Mantovani. E ancora troviamo Enrico Mentana, Alfonso Signorini, Gino Strada, Anna Tifu, Andrea Zanotti e il Coro della Sosat.

Ezio Bosso, lo spettacolo con l’Orchestra Europa Filarmonica

Direttore d’orchestra, compositore e pianista, Ezio Bosso ha portato in scena una vera e propria scommessa, ma soprattutto un lavoro di squadra, dove la guida principale sono le esecuzioni integrali dal vivo della Quinta e della Settima sinfonia di Beethoven, come descritto dalla Rai. Il programma televisivo ha dunque l’obiettivo di raccontare il “far la musica insieme”. La serata si è svolta nel Teatro Verdi di Busseto, per l’occasione rivoluzionato per porre l’orchestra e il suo direttore al centro della platea, e rendere fruibile a tutti lo spettacolo. Nello speciale speciale il Maestro è insieme alla Orchestra Europa Filarmonica, da lui stesso fondata. Sarà un’occasione unica per immergerci nella grande musica e per ricordare il talento sconfinato del maestro Bosso. Appuntamento questa sera su Rai 3.