Ezio Bosso
è stato ricordato anche su La7 nella puntata di Propaganda Live, condotta da Diego Bianchi. “Zoro” aveva già intervistato Ezio Bosso nella sua trasmissione, proprio nel momento in cui il Maestro aveva comunicato il peggioramento della sua malattia e la sua grande difficoltà nel fare musica. Un annuncio che aveva commosso proprio per l’amore che Bosso era riuscito a trasmettere con i suoi racconti e le sue performance da direttore d’orchestra nei confronti della musica. Il conduttore di Propaganda Live si è mostrato visibilmente e sinceramente commosso di fronte alla scomparsa di Bosso, che è stato ricordato anche nell’editoriale iniziale del direttore dell’Espresso Marco Damilano, che ha ripercorso frasi e insegnamenti più importanti che Ezio Bosso ha saputo trasmettere durante le sue performance pubbliche. (agg. di Fabio Belli)
Rai 3 ripropone “Che storia è la musica”
In ricordo di Ezio Bosso, Rai3 ripropone il programma televisivo andato in onda nel 2019 dal titolo Che storia è la musica, che ha visto protagonista insieme alla musica classica anche uno dei suoi maggiori promotori: Ezio Bosso, per l’appunto. Prendendo parte a questo spettacolo, il direttore d’orchestra, compositore e pianista torinese si proponeva di rendere più accessibile, più ‘pop’ quella che era la sua passione. Una passione di nicchia, di fatto, che ha contribuito nel suo piccolo a diffondere a partire dalla sua partecipazione come ospite al Festival di Sanremo. Quella di Bosso è una personalità multiforme, anche se ha lavorato sempre nello stesso ambito. Lo capiamo sin dalla sua presentazione, che si compone sempre di tre qualifiche: direttore d’orchestra, compositore e pianista, abbiamo detto. Prima ancora che musicista, però, Ezio è stato un appassionato: è questo, probabilmente, il segreto del suo successo, oltre al fattore che gli ha consentito di far appassionare – e soprattutto emozionare – tante altre persone. Ora che lui non c’è più, rimane la sua musica a rendergli testimonianza. (agg. di Rossella Pastore)
Ligabue e gli altri salutano Ezio Bosso
La morte di Ezio Bosso non è solo una perdita immensa per il mondo della musica ma per quello dell’arte in genere. Ligabue è intervenuto solo in serata con il suo personale saluto al pianista che si ha lasciati ad appena 48 anni: “Un saluto a Ezio Bosso. Grazie per la bellissima ostinazione che ci ha fatto vedere e soprattutto per la bellezza che ha saputo produrre”, ha commentato il rocker di Correggio su Twitter. C’è chi parla di “ingiustizia” e chi usa le sue parole per farsi forza. La sua morte ha contribuito a far spiccare in cima alle tendenza social il nome di Ezio Bosso facendo scendere in campo, per l’ultimo saluto, anche il mondo della politica e dello sport, dal Quirinale, con il personale messaggio di Mattarella, alla squadra di calcio del Torino: “Addio Ezio Bosso. Grande artista, splendida persona e orgoglioso tifoso del Toro. Perchè – come dicevi tu – “del Toro si nasce””. A ringraziarlo per la sua musica, la sua arte, ma soprattutto per l’esempio di vita che ha donato in questi anni, anche Fiorello: “Il tuo sorriso rimarrà per sempre scolpito nelle nostre menti. Ci hai insegnato ad affrontare la vita e le sue difficoltà sorridendo. Sempre. Grazie!”. “Raramente nella mia vita ho potuto ammirare persone con l’empatia e l’energia di #EzioBosso, persona capace di lottare con le armi più forti che la vita gli ha donato: la musica e il sorriso. Grazie maestro!”, è tra gli altri l’addio della giovane cantante Francesca Michielin. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“MAESTRO DI MUSICA E VITA”: IL RICORDO DI GIORGIA
Sono i social, in queste ore, a raccogliere tutto l’amore ed il dolore per Ezio Bosso, il pianista morto a 48 anni. A piangerlo è il mondo della musica ma non solo. Tanti i nomi celebri che in queste ore hanno voluto lasciare il loro addio commosso all’anima sensibile e immortale del grande maestro “di musica e di vita”, come ha ricordato Giorgia. Anche Alessandro Gassmann ha voluto salutarlo, a suo moto, su Twitter: “Voglio immaginare che un’anima bella come quella di Ezio Bosso, possa ora danzare nella sua musica. Grazie”. Si passa a Jovanotti, che commosso ha commentato: “che dispiacere, il silenzio di stamattina è un vuoto improvviso, come se la musica avesse perso un suo figlio prediletto”. Ma c’è anche il mondo della politica a piangere Ezio Bosso: “Ci ha lasciato #EzioBosso, grande musicista e uomo straordinario. Ha combattuto con forza e dignità la terribile malattia che la vita lo ha costretto ad affrontare. Ricorderemo il suo sorriso e quella gioia, quell’estasi che si risvegliavano in lui ogni volta che suonava”, sono le parole del ministro delle politiche agricole, alimentati e forestali, Teresa Bellanova. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL SALUTO DI CARLO CONTI, ALFONSO SIGNORINI E…
Ezio Bosso è stato ricordato anche questo pomeriggio a “La Vita in Diretta” da Carlo Conti, dopo il suo intervento mattutino a “Storie Italiane”. Il presentatore ha ricordato il Festival di Sanremo 2016: “Quel palco ha dato a Ezio tutto il successo che meritava. Quel momento non doveva essere così lungo, avevamo provato solo nel pomeriggio. Tutto è nato spontaneamente e noi ci ricordiamo di quel frangente come un momento vero, in cui noi chiacchieravamo come se attorno a noi non ci fosse nulla”. Carlo Conti ha ricordato come il pianista abbia illuminato quel palcoscenico, non soltanto con la sua musica, ma anche con le sue parole, dimostrando che non esiste limite umano se si possiedono l’anima e il talento. Questo è il suo insegnamento. A Sanremo disse: “La musica è come la vita, si può fare soltanto insieme”. Aforisma che Conti ha commentato così: “È stato un grande. Una persona che ci ha lasciato troppo presto, che aveva ancora tante cose da dirci e da insegnarci umanamente. Ricordo ancora l’abbraccio che ci siamo scambiati sul palco dell’Ariston”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
SIGNORINI: “ADDIO A UN AMICO”
Delicato, intenso, sensibile: lo si ricorda così Ezio Bosso, pianista ma anche direttore d’orchestra e compositore che ci ha lasciati oggi all’età di 48 anni. Un addio da parte del mondo della musica e non solo che lascia un grande vuoto. In queste ore sono in tanti i volti noti che lo ricordano con parole brevi ma cariche di significato, come quelle di Alfonso Signorini, giornalista e conduttore tv, il quale attraverso la sua pagina Instagram ha voluto dedicare il suo addio commosso a Bosso. “Oggi se ne è andato un amico, Ezio Bosso. Ricordo il nostro ultimo incontro a Busseto, a parlare di musica e a incantarci davanti alle note di Verdi”, racconta Signorini, come se fosse ieri. “Ezio amava la musica, trasmetteva voglia di vivere e di sorridere e sapeva comunicare la sua gioia, nonostante le difficoltà della malattia”, ha proseguito Signorini evidenziando i pregi del grande artista scomparso prematuramente. Poi il suo ultimo saluto, macchiato di dolore ed amarezza: “Mi mancheranno i nostri messaggi notturni… ciao Ezio, fai buon viaggio”. Per il suo addio sui social il giornalista ha scelto una foto intensa, in cui a prevalere è il nero, con Bosso in primo piano mentre continua ad essere legato per sempre al suo pianoforte. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
MATTARELLA: “PASSIONE E INDOMABILE CARICA UMANA”
“Passione e indomabile carica umana”, con queste parole il presidente Mattarella ha ricordato poco fa Ezio Bosso, il musicista morto oggi a soli 48 anni, che in molte occasioni era riuscito a travolgere il pubblico con la sua musica. Tutti oggi piangono un musicista appassionato, un uomo profondo che ha vissuto il dolore senza mai lasciarsi piegare convinto che la “paura” lo aiutasse a vivere in un modo totale e diverso da come avrebbe potuto fare. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare Ezio Bosso in una nota dicendosi sconvolto da questa notizia: “Sono rimasto molto colpito dalla prematura scomparsa del maestro Ezio Bosso. Desidero ricordarne l’estro e la passione intensa che metteva nella musica, missione della sua vita, e la sua indomabile carica umana”. A lui si è unito anche Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo: “Un uomo profondo e generoso, un artista esplosivo capace di trasmettere la gioia di suonare e la passione per la musica. Sono molto addolorato per la scomparsa di Ezio Bosso”. (Hedda Hopper)
LE PAROLE DI CARLO CONTI
Se gran parte dell’Italia ha potuto apprezzare lo straordinario e immenso talento del compianto Ezio Bosso, morto oggi all’età di 48 anni, lo si deve anche a Carlo Conti. Fu infatti lui a volere fortemente il direttore d’orchestra durante l’edizione del festival di Sanremo del 2016: “Quel Festival fu illuminato dalla presenza di Ezio – le parole di Conti, intervenuto poco fa a Storie Italiane – lui era conosciuto fino a quel momento soprattutto all’estero e Sanremo fu una cassa di risonanza. Ho avuto la fortuna di ospitarlo – ha proseguito e tutto quello che è successo sul palcosconico è nato spontaneamente: noi non ci eravamo quasi mai incontrati prima, e tutta quell’emozione, quelle parole che lui ha detto, è stata tutta una cosa spontanea, vera, e per questo ha avuto quella grande potenza. L’insegnamento più grande – ha proseguito il conduttore Rai – è che non esistono cose impossibili, che la mente e l’anima dell’uomo possono superare qualsiasi limitazione fisica. Quello che dice la tua anima, la tua arte, il tuo cervello supera qualsiasi altro limite”. Quindi Conte conclude con un bel ricordo di Bosso: “C’è una foto sul palco di Sanremo dove lo abbraccio, quell’abbraccio è il mio ricordo indelebile della mente, pensa che in quel momento abbiamo iniziato a chiacchierare come se fossimo io e lui, e non ci siamo resoconti che c’erano milioni di persone casa, che c’erano gli spettatori in sala, che c’era un’orchestra… una cosa unica, una magia. Lo ricordo fra gli incontri più emozionanti della mia carriera”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
EZIO BOSSO È MORTO, PIANISTA CON SINDROME NEURODEGENERATIVA, HA COMMOSSO IL MONDO
Pianista, direttore d’orchestra ma soprattutto uomo dalla profondissima cultura umana: è morto Ezio Bosso, pianista torinese, aveva solo 48 anni ma il suo lungo calvario attraverso una rara forma di sindrome neurodegenerativa era giunto negli ultimi giorni a livelli ormai troppo gravi per permettere un ristabilirsi pieno delle intere funzioni vitali. Speravamo tutti che potesse regalare al mondo ancora un po’ della sua “letizia” semplice, della sua comprensione umana e musicale, ma purtroppo il Cielo se l’è portato via: nato a Torino il 13 settembre 1971, direttore d’orchestra, compositore e pianista, Bosso nel 2011 fu operato per un tumore al cervello ma è la successiva scoperta della malattia neurodegenerativa che ha paradossalmente fatto conoscere di più al mondo questo straordinario artista. Sapeva scherzare sulla sua disabilità in progressivo aumento, non si prendeva troppo sul serio ma nello stesso tempo tra le opere suonate al piano e le direzioni d’orchestra il pubblico ha imparato ad amarlo, commosso da quella “non banale” forza di vita.
È MORTO EZIO BOSSO: “LA MUSICA È BISOGNO PRIMARIO DELL’UOMO”
Al netto dei fiumi di retorica che si sono scritti e si scriveranno ancora di più ora con la notizia della sua morte, Ezio Bosso era davvero in grado con poche parole o gesti del volto di comunicare che non solo la vita “ha valore” ma che quel valore può essere comunicato con un semplice sorriso. «Dal mondo della musica classica ho subito tanti schiaffoni, ingiustizie, insulti, come quello che esistevo solo perché avevo una malattia: è evidente, non è che posso negarlo, quindi è ovvio che la prima reazione porta alla rabbia, l’altra è quella di guardarmi le ruote… infatti ho messo delle ruote bellissime. È stata una vita basata sul lottare, sul pregiudizio. Fin da bambino ho lottato col fatto che un povero non può fare il direttore d’orchestra, perché il figlio di un operaio deve fare l’operaio, così è stato detto a mio padre», raccontava tempo fa a Saverio Tommasi per Music Fanpage.
Di pochissimi giorni fa l’ultima intervista in tv all’esperto di musica Fausto Pellegrini per Rai News24 (qui il video integrale): con i segni della malattia che si vedevano purtroppo chiarissimi attraverso il collegamento in video streaming, Ezio Bosso non ha “mollato” per un attimo il suo impegno per comunicare il valore della musica come “terapia” migliore di tutti: «la musica è un bisogno primario dell’uomo e va trattata come tale. Per farla ripartire dopo il coronavirus non ci vuole molto, solo riconoscere questo bisogno primario per ciascuno individuo». Ciao Ezio, stavolta non è retorica dire che ci mancherai.