Solo tre giorni prima della sua morte, Ezio Bosso rilasciava una intervista parlando ancora del potere magico della musica “che ci rende tutti uguali, un’unica società che lavora per essere migliore, ci dà speranza, ci rende umani per davvero. La musica sussurra e ci svela la vita”, diceva a Rainews24. Oggi il grande pianista, direttore d’orchestra e compositore è stato ricordato anche da Mara Venier a Domenica In; la conduttrice ha ammesso di averlo conosciuto per la prima volta in occasione della sua partecipazione al Festival di Sanremo 2016, condotto da Carlo Conti. Ad intervenire in collegamento è stato lo scrittore ed amico di Ezio Bosso, Luca Bianchini, che ha voluto raccontare il loro primo incontro, l’amicizia e quello che davvero era Ezio Bosso, un’anima pura e sensibile, per la quale la musica ha rappresentato la vita e la poesia infinita. “Ho avuto la fortuna di conoscerlo, siamo entrambi di Torino ma ci siamo solo incrociati in una enoteca a Londra dove avevamo un’amica in comune che lo amava e lo invitava. La prima volta non stava ancora male e l’ho visto ancora in piedi, ma l’ho conosciuto veramente da quando è arrivata la malattia”, ha ricordato Bianchini. Lo scrittore lo ha definito un grande comunicatore: “trasmetteva l’amore per la musica classica a tutti, era in grado di entrare in empatia con tutti”.



EZIO BOSSO, IL RICORDO DI CARLO CONTI

Mara Venier ha ricordato come la quarantena abbia colpito moltissimo Ezio Bosso per il quale, per quello che era per lui la vita, “è stata fatale”, ha aggiunto la conduttrice di Domenica In. Possibile che proprio i due mesi di lockdown siano stati per il grande pianista così devastanti? Bianchini ha ricordato come l’unica volta in cui ha accennato alla malattia lo ha fatto asserendo che avrebbe continuato a suonare finché le mani glielo avrebbero permesso. Tuttavia da qualche mese ciò non era più possibile. Solo tre giorni prima della sua morte, Ezio aveva rilasciato una intervista, “la dimostrazione che per lui la morte non esiste”, ha aggiunto Bianchini. In collegamento da Firenze anche Carlo Conti ha ricordato la prima volta di Bosso sul palco dell’Ariston in occasione del suo Sanremo 2016: “Abbiamo avuto la fortuna di scegliere Ezio, era già famosissimo all’estero e abbiamo pensato che era il personaggio giusto da portare a Sanremo ma non avevamo avuto modo di incontrarci”, ha spiegato il conduttore.



“Quello che è successo sul palco è nato tutto spontaneamente e quella magia unica che ha illuminato quel Festival e ha fatto uno degli incontri più importanti della mia vita e non solo della mia carriera, ho incontrato un gigante, senza mai parlare della malattia. Con la sua leggerezza e verità assoluta rendeva tutto più facile, meraviglioso e magico”, ha proseguito. Quello è stato purtroppo il loro ultimo incontro perchè poi Ezio sfondò anche in Italia: “In quel momento sul palco di Sanremo c’era lui che illuminava ed era diventato a colori e tutto il resto in bianco e nero. Era vero, era diretto, io ho sentito tutta la gioia e l’amore per la vita, era veramente felice, perchè parlava di lui, della musica, aveva modo di raccontare qualcosa a tutti e insegnarci qualcosa”, ha continuato. Dopo la sua morte, Conti ha riassunto il grande insegnamento asserendo: “Non esiste nessuna limitazione fisica che può fermare qualcosa di così grande”.

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