Ezio Gamba saluta Vladimir Putin, lascia la Russia e torna in Italia per ambire al ruolo di presidente della Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali. Il rinnovo del suo contratto con la Federazione russa di judo (Rjf) era in discussione, infatti il presidente Sergei Soloveichik aveva fatto sapere che se ne sarebbe parlato dopo le Olimpiadi di Parigi 2024, poi l’indiscrezione del ritorno nel nostro Paese della medaglia d’oro nel judo ai Giochi di Mosca 1980. Il 65enne, che ha guidato i russi a risultati storici nella disciplina e ha allenato lo stesso Putin per anni, vuole intraprendere una nuova avventura professionale, ma questa decisione non ha nulla a che fare con le questioni geopolitiche che coinvolgono la Russia.
Lo precisa lo stesso Ezio Gamba, che rivendica le sue amicizie con russi, ucraini e bielorussi. «La guerra semmai ha pesato sull’attività della nazionale», ha dichiarato, come riportato da Repubblica. Ora comunque si sente «rigenerato» e pronto per scrivere una nuova pagina della sua storia e di quella dello sport che ama. Ne ha parlato anche in una lettera agli ambienti Fijlkam, in cui cita anche la sua battaglia con la malattia di quattro anni fa, che per lui è stata «la prova più difficile». Ricoveri, chemioterapie… ma ha vinto la sua sfida e ora vuole affrontarne un’altra. Ora si sente la persona giusta per guidare la federazione.
EZIO GAMBA JUDO: “NON HO ANCORA SENTITO PUTIN”
Al termine del quadriennio olimpico, la Federjudo andrà al voto: il presidente in carica Domenico Falcone sta concludendo il secondo mandato dopo un’edizione di Olimpiadi in chiaroscuro, dove la luce è rappresentata solo dall’oro di Alice Bellandi. Ezio Gamba, che è una leggenda nelle arti marziali, si è rilanciato lavorando in Russia, dove si era trasferito nel 2009, poi sette anni dopo ha ricevuto la cittadinanza per meriti sportivi da Vladimir Putin, di cui è stato maestro personale di judo. Con lui la Russia ha vinto i primi ori sul tatami. Nel 2022, dopo l’invasione dell’Ucraina, si è dimesso da segretario generale dell’Unione europea judo (Eju).
Per quanto riguarda Putin, racconta di non sentirlo da anni, comunque lo ha trattato sempre come uno judoka. «Da quando ho comunicato la mia decisione di lasciare la nazionale non l’ho ancora sentito, ma credo che la mia decisione non gli abbia certo fatto piacere», ha dichiarato Gamba.
EZIO GAMBA JUDO: “ECCO COSA SERVE ALL’ITALIA”
La sua scelta è irrevocabile, anche perché attualmente il judo italiano si trova nella situazione in cui versava quello russo nel 2009. Il potenziale c’è, ma per il tecnico manca lo spirito di squadra. «Sono convinto che per ottenere grandi risultati sia necessaria una programmazione differente: in Russia facevo 300 giorni di attività all’anno tra collegiali e competizioni. In Italia ci sono le condizioni per fare altrettanto e ottenere risultati prestigiosissimi». Pertanto, si mette a disposizione. Ma ogni dettaglio è spiegato nella lettera alla federazione italiana che ha preparato per spiegare la sua candidatura, e di cui l’Ansa ha preso visione.