Per volere dell’Agenzia delle Entrate sta per arrivare una nuova stretta sugli F24, che potranno a breve essere controllati anche dalla Guardia di Finanza, che opererà nel medesimo modo dell’Agenzia, segnalando gli eventuali casi sospetti al fine che venga interrotta la compensazione. Insomma, di fatto la Guardia di Finanza affiancherà l’Agenzia delle Entrate, procedendo a controlli incrociati sui contribuenti che presentano criticità. Rimarranno, però, compiti esclusivi dell’amministrazione finanziaria statale il monitoraggio dei crediti, i controlli preventivi sulle cessioni e le verifiche delle singole compensazioni F24 effettuate. A dare notizia dell’avviata collaborazione è una nota dei “finanziari”, citata dal quotidiano ItaliaOggi ed anticipata qualche giorno fa.



F24: cosa prevede la collaborazione tra la GdF e la AdE

La nota di avviata collaborazione risale al 10 agosto e reca la firma del Comando generale della Guardia di Finanza, che espone anche i dettagli sul controllo delle compensazioni degli F24. La GdF si avvarrà, insomma, delle stesse competenze dell’AdE definite dell’articolo 37 del dl 223/2006, ai commi 49-ter  e 49-quater, in cui si dispone la possibilità di analizzare, ed eventualmente scartare, tutte le compensazioni che presentano un qualche profilo di rischio per l’attuazione di frodi.



Così, con la nuova condivisione delle competenze, anche la Guardia di Finanza potrà, indipendentemente dall’Agenzia delle Entrate, verificare personalmente i moduli F24 e le loro compensazioni, inviando una segnalazione ai “colleghi”, che procederanno alle verifiche puntuali delle veridicità dei crediti. A quel punto, l’AdE avrà a disposizione 30 giorni, nel corso dei quali gli eventuali crediti ritenuti sospetti saranno bloccati e dovranno essere verificati. Così, il contribuente che in sede del modulo F24 ha presentato compensazioni ritenute fittizie, sarà condannato a pagare un’ammenda che va dal 5% dell’importo (se inferiore a 5mila euro) ad un massimo di 250 euro (per importi superiori a 5mila), ovviamente per ciascuna delle deleghe non eseguite correttamente. Difronte, invece, a verifica positiva, ovvero che non presenta irregolarità, il credito sarà semplicemente riattivato senza conseguenze concrete per il contribuente.

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