Un italo argentino è stato arrestato e poi rilasciato a Mosca in quanto ha fatto volare un drone sopra il Cremlino. La notizia è riportata da numerosi media nelle ultime ore, a cominciare dall’agenzia di stampa Ansa, che sottolinea come l’uomo sarebbe stato un buona fede, ignorando i divieti di sorvolo sopra il Cremlino e in quel di Mosca. Un vero e proprio azzardo tenendo conto che è in corso una guerra da due anni con l’Ucraina, ma evidentemente l’italo-argentino credeva che un drone privato fosse utilizzabile sopra il Cremlino.



Una volta fermato l’uomo è stato accusato comunque solo di una infrazione amministrativa e non penale, di conseguenza è stato rilasciato poco dopo dalle autorità moscovite. L’episodio è emerso solo nelle scorse ore ma risalirebbe al pomeriggio di lunedì, 5 agosto 2024, e il personaggio fermato è risultato essere un dipendente della compagnia aerea Emirates, confermando le indiscrezioni che parlavano di un possibile “assistente di volo”, anche se si mormorava fosse di una compagnia aerea italiana.



DRONE SOPRA IL CREMLINO: “VOLEVO SCATTARE DELLE FOTO”

L’incidente, se così possiamo chiamarlo, è avvenuto nel parco Zaryadye di Mosca, non troppo distante dalla splendida Piazza Rossa e dal Cremlino. L’italo-argentino, ignaro delle misure di sicurezza, ha deciso di sorvolare la zona con un drone e appena notato è intervenuta la polizia di Mosca che ha intimato allo stesso di far atterrare il velivolo a guida remota. Una volta interrogato sull’operato, l’uomo ha detto che avrebbe voluto scattare delle foto al centro di Mosca, e che non era a conoscenza del divieto di sorvolo in auge dal maggio dell’anno scorso.



Due droni, molto probabilmente spediti dall’Ucraina, erano andati a scontrarsi con il Cremlino, di conseguenza il primo cittadino moscovita, Serghei Sobyanin, aveva deciso di imporre una no-fly zone sulla Piazza Rossa. All’italo argentino è stato sequestrato il drone incriminato quindi esaminato da addetti ai lavori per cercare di capire se vi fosse qualcosa di sospetto, ma non essendo emerso nulla che potesse far presagire ad esempio ad un’azione di qualche spia, l’uomo è stato rilasciato.

GLI ULTIMI EPISODI DI CRONACA DEGLI ITALIANI A MOSCA

L’agenzia di stampa italiana Ansa ricorda che, nonostante il nostro Paese sia di fatto ostile alla Russia, avendo appoggiato le numerose sanzioni dell’Unione Europea contro Mosca, non si è verificata mai alcuna ritorsione nei confronti di cittadini italiani di passaggio dal territorio russo. L’unico episodio particolare risale al giugno dell’anno scorso quando il manager Giovanni Di Massa venne fermato in quanto trovato con degli stupefacenti, precisamente del mefedrone.

A giugno di quest’anno, invece, il manager Stefano Guidotti era stato vittima di una brutta vicenda, rapito e tenuto prigioniero per 36 ore prima di essere liberato dalle forze dell’ordine russe. In quel caso la vicenda era comunque stata ritenuta sempre estranea al conflitto Russia-Ucraina, e legata invece ad una “guerra commerciale” fra aziende.