Fabiana Dadone a tutto tondo ai microfoni di Agorà estate. Il ministro per le politiche giovanili ha offerto spunti parecchio interessanti sul dossier giustizia, ma ha esordito parlando della sintesi raggiunta sul green pass: «È stata una mediazione assolutamente difficile, decisioni importanti come questa comportano una discussione non facile, il Paese ha un livello di fatica rispetto a un 2020 che è stato pesante e ad un 2021 che ha visto ancora parziali chiusure. La popolazione vorrebbe tornare a una libertà totale, ma ci sono delle decisioni da prendere considerando che la variante continua ad aumentare».
Riflettori accesi sui giovani e sulla campagna vaccinale, questo il parere di Fabiana Dadone: «Per i 12-18enni si crea una problematica, considerando che c’è solo un vaccino autorizzato per questa fascia, si sta tentando di trovare una soluzione con i tamponi gratuiti: rischierebbe di diventare un aggravio per le famiglie. I giovani sono stati quelli che da ultimi hanno potuto accedere alla vaccinazione, in questo momento è possibile la prenotazione per tutto, soprattutto dai 18enni in su».
FABIANA DADONE MINACCIA DRAGHI SULLA GIUSTIZIA
Altro tema molto importante riguarda la scuola e il ritorno in aula a settembre, Fabiana Dadone s’è detta contraria all’obbligo vaccinale per i docenti: «Personalmente non sono favorevole all’obbligatorietà, bisogna spingere le persone a vaccinarsi con campagne forti e di sensibilizzazione. Non è la soluzione risolutiva,bisogna convincere le persone che con il vaccino è possibile tutelare le altre persone. È importante ai ragazzi il diritto all’istruzione e il ritorno a scuola, è il prossimo passo del governo: ci sarà una discussione sul rientro in sicurezza e sulla copertura vaccinale degli insegnanti». Come già evidenziato in precedenza, Fabiana Dadone ha posto riflessioni parecchio interessanti sulla riforma della giustizia: «L’autorizzazione a porre la questione fiducia è una cosa che fa il ministro dei Rapporti col Parlamento, è stato posto l’accento rispetto al fatto che c’è un’apertura di Draghi e Cartabia a miglioramenti, si sono resi conto che la riforma così com’è rischia di avere delle fasce di impunità. Il Parlamento presenta tutti gli emendamenti e il M5s lo aveva premesso, ha presentato 900 emendamenti e ci aspettiamo una discussione costruttiva in termini di miglioramenti. Poi vedremo le decisioni da prendersi. A rischio l’appoggio del M5s al governo? Dipende quale sarà l’apertura sulle modifiche tecniche – ha rimarcato Fabiana Dadone – l’obiettivo di tutti non è di garantire le impunità, ma di velocizzare i processi». Se la riforma della giustizia passasse così com’è, non è da escludere la lettera di dimissioni dei ministri pentastellati: «Io credo che sia una cosa che dovremo valutare con Conte, è un’ipotesi che sicuramente bisognerebbe valutare».