Fabiana Muscas, l’amica di Marco Carta accusata col cantante (già assolto) del furto di sei magliette alla Rinascente di Milano, svolgerà un anno di lavori socialmente utili. Lo ha deciso il giudice della sesta sezione penale del Tribunale di Milano, che ha ammesso la 53enne all’istituto della messa alla prova. Era quanto del resto chiesto dal suo difensore, l’avvocato Giuseppe Castellano. Fabiana Muscas dunque lavorerà quattro ore al giorno in una onlus Caritas di Cagliari. Lo farà per 12 mesi, poi se il programma andrà a buon fine, al termine di questo periodo il giudice potrà dichiarare estinto il reato. Inoltre, è stata accolta la sua richiesta di aggiungere due ore settimanali extra, proprio «a riprova della sua resipiscenza». Dalle motivazioni dell’assoluzione di Marco Carta era emerso che Fabiana Muscas si è assunta fin da subito la responsabilità del furto, dichiarando di volere fare un «regalo di compleanno» all’amico che aveva compiuto da poco 34 anni. Diversa la ricostruzione del pm Nicola Rossato, che ha impugnato la sentenza di assoluzione.



FABIANA MUSCAS CONDANNATA, MARCO CARTA ASSOLTO MA…

Intanto è stato fissato al prossimo 6 maggio il processo d’appello al cantante Marco Carta, assolto in primo grado dall’accusa di aver rubato sei magliette, del valore di 1.200 euro, lo scorso 31 maggio alla Rinascente di piazza del Duomo a Milano. Il 34enne fu arrestato sulla soglia del grande magazzino con l’amica Fabiana Muscas, che si è assunta subito tutta la responsabilità del furto alla Rinascente. A Marco Carta, che fu perquisito con l’amica, non fu trovato nulla. Al contrario nella borsa dell’amica sarebbero stati trovati gli indumenti non pagati. In sede processuale sono stati decisivi i video delle telecamere di sorveglianza del grande magazzino. «Non ho mai smesso di credere. È come se oggi mi svegliassi da un brutto sogno. Perché è questo che rimane, solo un brutto ricordo in via d’estinzione. Ringrazio tutte le persone che non hanno mai creduto neanche per un secondo alle cattiverie dette gratuitamente», le prime parole di Marco Carta scritte su Instagram dopo la notizia dell’assoluzione.

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