La relazione fra Antonella Elia e Fabiano Petricone è durata diversi anni, ma fra la showgirl e il professore dell’Aquila si è infranto tutto nel settembre dell’anno scorso. “E’ che non ho più una passione. Anche se Fabiano resta un amico ed è l’uomo più intelligente che abbia incontrato. Ma non ho più neanche voglia di uscire. A cinquant’anni si è posati: non c’è più la furia degli ormoni e chi capita capita. Sono single per scelta. E sogno una casa in campagna. A raccogliere pesche ed albicocche. Guardando volpi e cinghiali”, confesserà a Vanity Fair parlando delle difficoltà incontrate nella vita e della depressione che l’ha colpita, anche se per motivi diversi dalla fine della loro relazione. Quest’ultima invece la spingerà a credere di voler chiudere le porte all’amore, preferendo non cercare un altro fidanzato o compagno. In base a quanto riporta l’Accademia di Belle Arti della sua città, Petricone è del ’65 e insegna in particolare Metodologia e tecniche della comunicazione, dopo aver conseguito la laurea in lettere e aver ultimato un Master in Comunicazione Istituzionale.
Antonella Elia, single per scelta: ecco perché è finita con Fabiano Petricone
Fabiano Petricone rimarrà l’ultimo grande amore di Antonella Elia, soprattutto perchè la showgirl preferirà rimanere single in seguito alla loro rottura. Tra l’altro già ipotizzata dai fan, che l’anno scorso hanno iniziato a notare una sospetta assenza di scatti fra la Elia e il
fidanzato, con cui è stata legata per cinque anni. Nonostante la certezza di non volere per forza un compagno al suo fianco, la Elia
sente comunque il peso della solitudine: “Mi sento incompleta, la solitudine mi fa tantissimo male. Non ce la faccio nemmeno a parlarne. Sono sola, non ho più incontrato l’uomo giusto. Il pubblico è diventato la mia famiglia, ma c’è un vuoto che rimane”, ha raccontato al settimanale Chi. Non esistono invece dichiarazioni sulla loro rottura da parte di Petrone. Il professore compare sulla stampa digitale in qualche intervista, ma solo riguardo al suo lavoro. “Tutto quello che faccio è basato su protocolli di apprendimento reali, di matrice andragogica. Quello che mi piace fare con la parte creativa è proprio dare forma all’ambiente di apprendimento, innestando l’invenzione creativa sulla base scientifica”, ha dichiarato a Digital New Colsunting parlando nello specifico del suo metodo e del corso che guida all’Accademia di Belle Arti.