Fabio Anselmo, chi è l’avvocato e compagno di Ilaria Cucchi

Fabio Anselmo è il compagno (nonché avvocato) di Ilaria Cucchi, nonché famoso avvocato per aver seguito i casi giudiziari di Aldrovandi e Stefano Cucchi. Dopo essere stato nominato vice pretore onorario, ha ricoperto il ruolo di giudice penale monocratico e collegiale per 6 anni e ha poi deciso di non continuare la carriera in magistratura per imboccare la strada dell’avvocatura. Oltre ad aver seguito i casi giudiziari riguardanti Aldrovandi e Cucchi, Fabio Anselmo è stato impegnato nelle vicende riguardanti Giuseppe D’Uva e Michele Ferulli.



A far spiccare la sua carriera verso il successo e la notorietà del compagno di Ilaria Cucchi, Fabio Anselmo, è stato comunque il caso Federico Aldrovandi, morto nel 2005 dopo un fermo di Polizia. Nel 2016, Fabio Anselmo si è aggiudicato un premio prestigioso, il Premio Borsellino per la legalità e nel 2017 è stato nominato “avvocato dell’anno”.

Fabio Anselmi e la storia d’amore con Ilaria Cucchi: “Mi ha sorpreso sempre più”

Prima di conoscere Ilaria Cucchi, l’avvocato ha avuto due figli, Marta e Vincenzo, dalla sua ex moglie. Un percorso simile a quello della sua nuova compagna, la quale, prima di innamorarsi di lui, aveva messo al mondo due figli con l’ex marito. La loro relazione è nata proprio durante la vicenda giudiziaria legata a Stefano Cucchi. “Ilaria mi sorprendeva ogni giorno di più. Per la sua maturità, per il coraggio e la grazia con cui reagiva ai fallimenti processuali“, aveva raccontato Anselmi in un’intervista a La Repubblica.“Lui mi ha regalato una vita che non sapevo neppure esistesse”, le parole di Ilaria Cucchi.

L’amore tra Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo è nato proprio dalla lotta per Stefano. Una storia di dolore ed al tempo stesso di felicità, culminata in un libro, scritto a quattro mani dopo dieci anni, “Il coraggio e l’amore – Giustizia per Stefano”. Proprio l’avvocato Fabio Anselmo aveva spiegato a Sette, del Corriere della Sera, il motivo che aveva spinto la coppia a rendere pubblico quel loro sentimento: “Non è un reality, è vita. E la nostra vita, in questi dieci anni, è trascorsa tra sofferenze, condivisioni, affetti, emozioni, dolori e sollievi, momenti di autentica sofferenza ma anche di autentica felicità. Non si può ridurre tutto a un caso giudiziario, quando si esce dal tribunale la vita continua, e chi la vive è sempre la stessa persona. Nella sua interezza e complessità”.