Fabio Aru si ritira e lascerà il ciclismo professionistico al termine della Vuelta a España che scatterà sabato da Burgos e per la quale il corridore sardo è stato convocato dalla sua squadra, il Team Qhubeka Assos. Fabio Aru ormai da ben quattro anni non ottiene risultati di spicco, a causa di molti problemi fisici che hanno condizionato il sardo anche dal punto di vista mentale, perché per chi è stato a lungo un campione non è certo facile lottare da comprimario. Eppure, proprio di recente sembrava essere arrivata una positiva inversione di tendenza grazie al secondo posto nella classifica finale della Vuelta a Burgos, corsa a tappe iberica che ha convinto la Qhubeka Assos a portare Fabio Aru alla Vuelta. Molti speravano che questo potesse essere l’inizio della rinascita per il sardo, sarà invece il suo passo d’addio, speriamo comunque all’altezza di una carriera che resta eccellente. Fabio Aru ha dato l’annuncio del suo addio attraverso un lungo post sui social: “Vorrei dire tante tante cose in questo momento ma preferisco godermi ogni singola emozione di quello che chiude un capitolo così importante della mia vita. Con il passare dei giorni e del tempo avrò la possibilità di raccontare tutti quelli che sono stati i momenti più belli e brutti della mia carriera sportiva professionistica. Ho riflettuto a lungo su quale fosse la decisone giusta da prendere, notti insonni, pianti e quant’altro”.



FABIO ARU SI RITIRA: LE PAROLE DEL CICLISTA SARDO

Fabio Aru in carriera ha ottenuto due podi al Giro d’Italia (terzo nel 2014 e secondo nel 2015) con tre vittorie di tappa, ha vinto la Vuelta nel 2015 dopo essere stato già quinto l’anno precedente con due successi di tappa, è stato quinto anche al Tour de France 2017, quando vinse a La Planche des Belles Filles e per un paio di giorni vestì la maglia gialla, che si aggiunge alla maglia rosa del Giro e alla maglia rossa della Vuelta – solo Aru, Felice Gimondi, Francesco Moser e Vincenzo Nibali sono stati leader in classifica in tutti e tre i grandi Giri fra gli italiani. Ricordiamo anche il Campionato italiano vinto nel 2017, che però è stato l’ultimo anno positivo per Fabio Aru, per il quale poi è cominciato il calvario. Scrive sempre Aru: “Da quel lontano 5 maggio 2005 sono stato immerso in un sogno e viaggiato a 1000 all’ora; non rimpiango niente, anzi rifarei tutto, e con l’esperienza che ho adesso lo farei ancora meglio. La Vuelta sarà la mia ultima gara da ciclista professionista. Sono molto orgoglioso di ciò che ho fatto ma essendo un gran testardo avrei voluto fare tanto di più. Una cosa però è certa: ho dato tutto me stesso, sino all’ultima goccia di sudore e lo darò nelle prossime tre settimane. Ora è giunto il momento di godermi un nuovo capitolo della mia vita, accanto alla mia famiglia”. La Vuelta diede a Fabio Aru la vittoria più grande della sua carriera, speriamo possa regalargli anche un degno commiato…

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