Fabio Canino è il protagonista della puntata di oggi di “Io e te” in onda su Rai Uno. L’intervista con Pierluigi Diaco si apre con una domanda che riguarda la sua sfera personale:”Se sono mai stato depresso? Fortunatamente no, mi capitano come tutti momenti di grande tristezza. Più di malinconia, ma mi piace nuotarci dentro. Un po’ di leggerezza aiuta”. Si parla poi della sua ironia? “Un po’ viene dal mio essere ironia, un po’ dal mio Dna: a volte mi ha fregato, perché ho detto una parola di troppo. Io ho una fortuna: mi piace scrivere, fare teatro, tv: quando vedo che ci sono nuvole da una parte vado dall’altra. Ma anche chi mi vuole bene spesso mi dice:’Impara a stare zitto'”. Diaco si sofferma poi sulla sua esperienza a Ballando con le Stelle:”Su Rai Uno per rispetto di chi ti guarda e di chi ti conosce c’è un tipo di linguaggio, di presentazione, i concorrenti poi diventano amici. Cosa avrei fatto se Milly non mi avesse scritturato? Non avrei mai fatto il concorrente. Lei ha insistito per anni, mi convinsi a farlo per una sera e mi sono talmente divertito che poi ho detto guai a chi mi toglie questa poltrona. Nemmeno farei mai il concorrente di qualsiasi altro reality: sarei di un’antipatia assurda, mi butterebbero fuori alla prima puntata”.
FABIO CANINO A “IO E TE”
Nell’intervista di Pierluigi Diaco a Fabio Canino su “Io e te” si parla del carattere dell’ospite odierno:”Io un po’ orso e pigro? Io evito le feste, sto a casa, cucino…Però mi piace di più quando cucinano gli altri”. Passa sul led la foto di Canino da bambino:”Io avevo il complesso delle orecchie a sventola. Da piccolo ero un ragazzino molto buono, quello che stava sempre con la mamma, giocava sempre nel cortile…crescendo quando non fai mistero di essere omosessuale tentano di bullizzarti. Io non gliel’ho mai permesso: quelli cercavano di menare con le parole, io menavo con le mani e li lasciavo senza che sapessero cosa dire”. Diaco chiede a Canino di definire la sua “devozione” per Raffaella Carrà:”Nasce perché per me rappresenta lo show del sabato sera. Quando io ero bambino non si usciva, le famiglie stavano a casa. Il sabato era la sera in cui potevo stare sveglio fino a tardi e sognavo di voler partecipare, non so bene come. Quando l’ho conosciuta, la cosa bella è stata che lei era meglio di come io me la sarei mai immaginata”.