E’ di nuovo un Fabio Cannavaro a 360° quello che abbiamo visto e ascoltato in diretta Instagram con Pierluigi Pardo, a FASE PIER: l’ex azzurro, campione del Mondo 2006 ancora una volta si è raccontato ai followers con grande schiettezza, rivelando retroscena importanti e concedendo qualche riflessione importante. La prima inevitabilmente è per la situazione corrente, difficile per l’esplodere della pandemia da coronavirus, che vede l’ex difensore della nazionale narratore privilegiato, trovandosi in Cina come allenatore del Guangzhou: “Qui in Cina siamo quasi alla normalità, il campionato dovrebbe riprendere a fine giugno, praticamente stiamo facendo una vita normale. Hanno chiuso tutto, c’erano applicazioni che ti seguivano ovunque e la macchina organizzativa è stata perfetta. De Luca in Campania ha fatto un lavoro eccezionale, dimostrando che le eccellenze in tema di sanità non sono solo in Lombardia. Purtroppo al Sud, e soprattutto a Napoli, siamo visti come “diversi” ma è sbagliato, siamo un paese solo, unico, ma a volte qualcuno se lo dimentica”.
FABIO CANNAVARO SU IBRAHIMOVIC E MONDIALE DEL 2006
Ma dopo qualche riflessione sul drammatico contesto che stiamo vivendo, ecco che torna prepotente la risata, lo scherzo e ovviamente il calcio. Ed ecco allora che Cannavaro ci regala una vera perla nella lunga chiacchierata con Pardo, naturalmente sui Mondiali 2006 che lo vide protagonista e capitano della nazionale azzurra: “M’incazzo quando dicono che abbiamo vinto il Mondiale per calciopoli. In Germania smettemmo di parlare di quelle cose da subito, abbiamo vinto perché eravamo fortissimi, con un allenatore incredibile. Ci è mancato solo Vieri che purtroppo s’infortunò”. E sempre sulla coppa vinta ormai 14 anni fa Cannavaro ancora ricorda, rivelandoci un curioso retroscena: “La festa al Circo Massimo è stata qualcosa di fantastico ma il ricordo più strano sono le parole che mi disse Mauro Vladovich (segretario della Figc, ndr) prima di toccare la coppa: “Alzala con stile”. Mauro, e questa cosa non l’ho mai detta a nessuno, mi diede una lettera prima del mondiale scrivendomi le parole di Papa Wojtyla, che poi mi sono tatuato: “Mi raccomando, non abbiate paura di avere coraggio”. E’ stata la chiave del nostro successo”.
E sempre volendo regalarci un’altra chicca curiosa, ecco che la chiacchierata tra Cannavaro e Pardo vira pure su Zlatan Ibrahimovic. Sullo svedese il napoletano ha tanto da raccontare: “Il giro in Vespa con Ibrahimovic a Napoli? L’ho portato nei vicoli, a Posillipo, a vedere il golfo e lo stadio: si è divertito e innamorato della città. Io e lui cazzeggiavamo sempre, lo prendevo per il culo dalla mattina alla sera. Zlatan fa ridere, è molto divertente”. E sui momenti passati assieme in maglia bianconera l’ex difensore aggiunge: “Quando venne alla Juventus rispettava tantissimo Capello e aveva bisogno di un allenatore così. All’inizio contro di me non la beccava mai, gli passavo sotto le gambe e gli dicevo che se voleva divertirsi col pallone poteva farlo tirando in porta alla fine della partitella”. In chiusura poi dell’intervento pure ecco che non manca l’occasione per Cannavaro di dire la sua sulla polemica che in questi giorni ha infiammato il mondo del calcio, con le dichiarazioni di Chiellini e i botta risposta tra il bianconero con Balotelli e Felipe Melo. Su questo il parere di Cannavaro è netto: “Ognuno dice quello che sente, ma poi c’è sempre qualcuno che deve vendere. E’ normale che con gli autori del libro si cerchi la frase ad effetto che viene strumentalizzata di più. Bisogna stare nelle situazioni, nessuno può dire chi ha torto o ragione, se Giorgio sentiva di dire quelle cose nessuno può dire niente.