Fabio Capello, ex storico allenatore, fra le altre, del Milan, è stato intervistato stamane dal programma di Canale 5, Mattino Cinque News. Si parla della morte di Silvio Berlusconi, di cui ieri si sono celebrati i funerali in Piazza Duomo a Milano: “Quando sbarcai al Milan avevao fatto l’assistente di Liedholm per quattro anni – le parole di Fabio Capello in merito al suo sbarco a Milanello – e poi avevo guidato la squadra nelle ultime 5 partite qualificandoci alla Uefa. Silvio mi aveva chiamato, avevamo parlato un po’, avevamo dei dubbi, dicevano che la squadra non avesse più voglia di lavorare e che bisognava cambiare. Io gli dissi che questa squadra aveva ancora molto da dare, e dopo aver fatto tutte le analisi assieme, lui mi chiese se me la sentivo di tornare in panchina e io dissi di si molto volentieri visto che mi mancava il profumo dell’erba, quindi accettai e iniziai il ciclo. E’ stata una fortuna per me incontrare Berlusconi, quando si incontrano uomini del genere si viene toccati e ti cambiano la vita”.



Poi Fabio Capello ha proseguito: “Perchè doveva dare il Milan a me? Mi aveva fatto un test ed ho saputo che il risultato era molto positivo. Erano domande attraverso cui si capisce se ci sei o non ci sei, ed evidentemente io c’ero. Berlusconi si era ricordato della mia precedente esperienza e rimase contento dei risultati dei test. Lui mi richiamò perchè ha avuto un’intuizione che altri non hanno, io l’ho visto fare scelte incredibili con i giocatori. Lui capiva se era capace, si innamorava”.



FABIO CAPELLO: “TI SORPRENDEVA LA SUA NORMALITA’”

Quindi Fabio Capello ha raccontato un aneddoto su Gullit: “Io avevo fatto diverse telecronache in cui c’era Ruud Gullit. Noi avevamo fatto una partita per il Trofeo Gamper a Barcellona, lui venne, e io gli dissi che c’era questo giocatore che era appunto Gullit. Lui se ne innamorò di quel giocatore dopo aver visto quella partita e andò in Olanda rimanendoci fino a che non riuscì ad acquistare Gullit”. Ma è vero che Berlusconi dettava la formazione? “Non è vero assolutamente, tu dovevi spiegargli il perchè di certe scelte, a volte non le condivideva, ma credo che nessuno degli allenatori che sono stati al Milan con lui abbiano ricevuto un’imposizione sulla formazione”.



E ancora: “Con Berlusconi avevamo inventato la Mediolanum Sport che si occupava di hockey, baseball, pallavolo e rugby, e ottenemmo grandi successi e lui voleva imitiare altre grandi squadre come Barcellona e Real Madrid che oltre al calcio hanno anche il basket e io ero un dirigente della Mediolanum sport”. In conclusione Fabio Capello ha spiegato: “Era un grande motivatore, vedeva il futuro e raggiungeva gli obiettivi. A volte lo pensavi impossibile ma alla fine tutto si realizzava. Poi lui aveva una normalità, salutava i camerieri, salutava tutti, si occupava dei fiori, parlava con tutti, la sua normalità era impressionante, non se la tirava dai”.