Fabio Capello ha concesso un’intervista al “Corriere dello Sport”, nella quale ha criticato il calcio italiano e la sua mancata evoluzione. L’allenatore ha esordito dicendo che “noi siamo quelli della costruzione dal basso. I passaggini laterali, tanti simpatici scambi col portiere moltiplicati dalla regola che consente di passarsi il pallone all’interno dell’area. La ricerca immediata della superiorità numerica, come dicono quelli più bravi di me. Alla fine nel calcio vince la qualità, non c’è discussione”.
Il punto è che, alle nostre latitudini, la palla “non gira velocemente: saltella, non scorre in modo fluido. Gli arbitri sono tutta un’interruzione. Fermano il gioco ad ogni secondo, i contrasti per loro sono sempre punibili e puniti e così le nostre squadre non imparano a tenere alto il ritmo. Siamo rimasti indietro, in tutti i sensi, il problema principale però è che quelli bravi non vengono più in Italia, così manca il confronto con i migliori. Io non imparo nulla se quello che dovrebbe aiutarmi a crescere è del mio stesso livello, ha le mie stesse conoscenze, esperienze identiche”. Intanto, quest’anno per lo scudetto in pole position, secondo Fabio Capello, c’è il Napoli di Luciano Spalletti, il cui punto di forza è la difesa, che concede poco.
FABIO CAPELLO: “DYBALA DEVE SFIDARE LA JUVENTUS”
Nel prosieguo della sua chiacchierata con il “Corriere dello Sport”, Fabio Capello ha voluto dare un consiglio a Paulo Dybala, al quale la Juventus ha comunicato che non rinnoverà il contratto: “Faccia un salto da Padre Pio. Deve pregare di non farsi più male, è solo questo il suo problema. Lo vogliamo discutere tecnicamente? Negli ultimi due anni ha avuto noie di ogni genere, anche un’infezione urinaria, e ha giocato troppo poco. Se è in salute è un top. Un consiglio? Stai bene a Torino? Proponi alla Juve un contratto di un anno, sfidala, rimettiti in gioco e dimostrale di nuovo quanto vali”.
Dopo una frecciata a Sacchi e Adani (“quando sento parlare di spartito, di percorso, quelle cose lì insomma, mi viene l’orticaria”, ndr), Fabio Capello ha espresso il suo giudizio conclusivo sul nostro calcio: “Da molto tempo ripeto che stiamo copiando il calcio di Guardiola di quindici anni fa. Fino a quando non avremo capito che il modello al quale ispirarsi è quello tedesco non andremo avanti, perché se vogliamo fare come gli spagnoli, che hanno una tecnica superiore, non otteniamo che il 50 per cento del loro risultato. Dobbiamo copiare i tedeschi nella determinazione, nel gioco in verticale e nella profondità. In Italia lo fa solo l’Atalanta”.