25 anni di matrimonio e non sentirli! E’ il caso di Fabio Caressa e Benedetta Parodi che si sono sposati l’11 luglio del 1999. Una gran bella storia d’amore quella nata tra il giornalista e la conduttrice che si sono conosciuti nel lontano 1997: Benedetta all’epoca era una stagista a TELE+ dove Fabio lavorava come giornalista. Tra i due è scattata la scintilla e poco dopo l’amore che li ha portati a sposarsi; un matrimonio suggellato anche dalla nascita dei tre figli Eleonora, Matilde e Diego a cui sono entrambi legatissimi. Proprio una bella famiglia di cui sono entrambi orgogliosi e di cui sono pronti a raccontarlo in un libro scritto a quattro mani.



“Io e Benedetta stiamo scrivendo un libro sui 25 anni del nostro matrimonio. Ci saranno tanti aneddoti, nulla di pruriginoso eh” – ha detto il giornalista sportivo che alla domanda se ci sono segreti sulla longevità della loro coppia ha precisato – “rispettare l’altro e la sua libertà; non essere gelosi; parlare sempre e non far sedimentare i problemi”.



Fabio Caressa: “Sono cresciuto grazie a mia moglie Benedetta Parodi e ai miei figli”

Una cosa è certa: Fabio Caressa è cresciuto grazie all’incontro con la moglie Benedetta Parodi e grazie al rapporto con i figli Eleonora, Matilde e Diego: “la mia generazione ha radicate alcune cose del patriarcato e l’ho capito grazie a loro”. Con ognuno di loro, infatti, Caressa condivide delle passioni: per esempio con Eleonora la passione per i viaggi, con Diego la passione per il calcio ed infine con Matilde quella per la musica.

“Considero i miei figli come individui che hanno la loro personalità, e sono liberi di fare le loro scelte”  – ha detto il commentatore sportivo che ha ancora una grande sogno nel cassetto. Fabio Caressa, infatti, sogna un programma con la moglie Benedetta Parodi: “è il sogno della nostra vita: aprire le telecamere sulla nostra cucina e soggiorno. Siamo orgogliosamente una famiglia media: calcio, cucina, figli. Mentre Benedetta sta ai fornelli, io guardo l”Eredità”, giochiamo, l’aperitivo, poi arrivano i ragazzi”.