Si dice favorevole alla riapertura della scuola senza se e senza ma Fabio Ciciliano, medico esperto e componente del Cts, il Comitato Tecnico Scientifico: «Meglio riaprirla subito per non rischiare che resti chiusa fino a febbraio», le sue parole rilasciate nelle scorse ore ai microfoni del Corriere della Sera «Il quadro epidemiologico attuale – ha proseguito sull’argomento – è verosimilmente migliore di quello atteso a fine gennaio poiché si attende ancora una crescita nel numero dei contagi. La scuola è fondamentale per la crescita e la maturazione dei ragazzi. Forse non ci si rende conto che la perdita di competitività che i nostri figli avranno con i pari età degli altri Paesi ad economia avanzata farà piombare l’Italia in una condizione di arretratezza forse ancora peggiore di quella che avevamo nell’epoca pre-Covid». Secondo Ciciliano la scuola non può «Soccombere solo perché si decide di tenere aperti stadi, centri commerciali ed altri luoghi di sregolata aggregazione solo perché l’economia deve essere l’unico motore trainante. Le scuole sono aperte quasi ovunque e le scelte di chiusura stanno andando in altre direzioni».



Ciciliano storce comunque il naso di fronte ai nuovi protocolli riguardanti la scuola in quanto «Sembrano incentrati sulla didattica a distanza, la Dad. Una vera disdetta. La “normalizzazione” di questo strumento mi fa paura. Facciamolo invece diventare un ripiego di assoluta emergenza e non lo sdoganiamo come meccanismo ordinario di didattica solo perché il sistema non si sforza di approcciare seriamente le problematiche della scuola». Si parla anche dell’obbligo vaccinale per gli over 50, che rappresenta di fatto una scelta politica: «Aver obbligato la vaccinazione agli over 50 è un risultato comunque importante poiché è proprio in questa fascia di popolazione che si registra il maggior rischio di morte e di ricovero in terapia intensiva dei non vaccinati».



FABIO CICILIANO: “COMPORTAMENTI RISCHIOSI, DISONESTI E SANZIONABILI”

Crescono le misure di restrizione e nel contempo crescono i furbetti, come ad esempio tamponi negativi fatti passare per positivi da farmacisti compiacenti: «La semplificazione dell’impianto normativo sulla diagnostica dei casi positivi, se da un lato facilita la gestione complessiva degli isolamenti (basta la positività al semplice tampone antigenico) dall’altro può aprire a potenziali criticità dovute al tentativo di corruzione – già registrate in alcune città – di no-vax su farmacisti compiacenti».

«Basta registrare in piattaforma tamponi surrettiziamente positivi – continua Ciciliano – al fine del rilascio del green pass successivo all’esecuzione di un secondo tampone negativo, eludendo uno dei più importanti sistemi di vigilanza sull’epidemia. Comportamenti rischiosi per la popolazione – conclude schietto Ciciliano – disonesti e sanzionabili penalmente con gravi ripercussioni sui farmacisti compiacenti e su chi richiede prestazioni irregolari».