Fabio De Luigi è protagonista di “Stasera c’è Cattelan”. I due iniziano parlando di “Amazing – Fabio De Luigi”, nuovo comedy show dell’attore che andrà in onda su Amazon Prime. Parlando del suo nome nel titolo, lui spiega: “È contro la mia volontà. Doveva chiamarsi ‘Discorso’ ma poi hanno cambiato. È un misto di linguaggi, pieno di sorprese. Ci sono cose scritte e non scritte. C’è un filo rosso, una specie di pretesto, che è quello di consegnare al sottoscritto un premio alla carriera”. Vari gli ospiti come Virginia Raffaele, Carlo Cracco, Marco Mengoni: “Sono tutte persone che hanno avuto a che fare con me e hanno collaborato in questo programma per mettere in scene queste sorprese”.



L’attore prosegue: “Abbiamo girato in questo hotel per almeno una settimana e loro mettevano in atto delle cose che io non sapevo sarebbero accadute. L’hotel era pieno, infatti non sapevo cosa fosse finzione e realtà. Io ero in camera tipo pentito di mafia e venivo portato fuori solo dagli addetti al programma facendomi fare strade obbligate perché probabilmente in qualche corridoio stavano facendo cose che non potevo vedere. Un giorno stavo riposando in camera ed è suonato l’allarme antincendio pensando che fosse per il programma: sono sceso dalle scale vedendo gente che pensavo fossero comparse, invece era tutto vero. Erano delle prove”.



Fabio De Luigi: “A Mai Dire Gol sono arrivato da spettatore”

In Amazing – Fabio De Luigi” non mancano le sorprese. A raccontarne qualcuna è lo stesso attore a Cattelan: “Ad un certo punto faccio dei personaggi che erano scritti, fanno parte della parte scritta. Ad esempio farò Olmo e Iginio Massari. Faccio questo sketch di Iginio Massari che avevo fatto solo una volta con mia sorella Virginia Raffaele e lo faccio insieme a Cracco. Ad un certo punto dovevo togliermi un calzino ma non chiedetemi perché, mi sono cucciato un alluce del piede. Nel frattempo, mentre lo facevo, mi chiedevo se lo stessi facendo davvero”.



Poi, per il comico, anche un accenno ai ruoli professionali rivestiti nel corso della carriera: “Fare il regista è molto più faticoso ma è anche più bello del fare l’attore. Una fatica che, se non fai un film di mer*a, viene ripagata. È una bellissima esperienza”. Ricordando Mai Dire Gol, De Luigi rivela: “Io ci sono arrivato da spettatore perché prima lo vedevo. Facevo parte della seconda ondata. Per noi era ‘sempre meglio l’edizione prima’ e ce lo dicevano anche per strada. Per scoprire quanto quella cosa lì piacesse e avesse attecchito, ci sono voluti degli anni”.