Gli uomini d’oro è il film che vede Fabio De Luigi e Giampaolo Morelli al cinema. Silvia Toffanin tiene subito a sottolineare come De Luigi abbia in questa nuova pellicola un ruolo in cui non siamo abituati a vederlo. Un ruolo drammatico che è per lui una vera novità. L’attore in effetti ammette che è quasi una svolta o, comunque, un cambio nella sua carriera: “Diciamo che è un fuori pista che io ho voluto e affrontato con tutto l’entusiasmo. – racconta a Verissimo – Ä un ruolo davvero lontano dalle mie corde. È una novità, un cambio di ruolo che ho voluto provare”, “E che è riuscito benissimo” dichiara la Toffanin. Silvia però vuole ricordare al pubblico gli albori della carriera di Fabio De Luigi, con un filmato divertente e molto simpatico. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Fabio De Luigi ospite a Verissimo
Fabio De Luigi cambia ruolo. Nel film Gli uomini d’oro, diretto da Vincenzo Alfieri e nelle sale dal 7 novembre, De Luigi si fa serio. Prima di concedersi ai microfoni di Verissimo, il talk show in onda oggi pomeriggio su Canale 5, De Luigi ha rilasciato un’intervista a Corriere Romagna in cui ha parlato della trama e del suo personaggio. Gli uomini d’oro è una storia “incredibilmente vera” ambientata nella Torino anni 60: “È realmente accaduta ma è così rocambolesca da sembrare inventata. I personaggi che noi interpretiamo sono esistiti davvero, solo i nomi sono stati cambiati ma sono tutti molto fedeli agli originali. Lo stesso titolo è preso da un articolo uscito allora su un quotidiano che parlava di loro come uomini d’oro”. Perché? “Perché”, spiega ancora l’attore, “decidono di portarsi via i valori che per professione sono incaricati di proteggere, quali autisti di portavalori delle Poste, e mettono in piedi un piano astuto. Poi succedono una quantità di cose che sono oggetto del film e si disvelano vedendolo…”.
Fabio De Luigi nel film Gli uomini d’oro
Ne Gli uomini d’oro, Luigi (Giampaolo Morelli), impiegato postale, decide di rapinare il furgone che guida tutti i giorni con la complicità del collega Alvise (Fabio De Luigi) e dell’amico Luciano (Giuseppe Ragone). De Luigi descrive Alvise come “una persona tranquilla, ma solo apparentemente”. “Fa il suo lavoro, ha una moglie e una figlia, tutto nella normalità, però è ambiguo. Via via si trasforma e decide di fare il colpo per ragioni diverse. E tira fuori il suo lato oscuro, emerge il suo essere cinico e calcolatore anche sgradevole”. Nel complesso, il film è fatto bene: “Ha una sceneggiatura complessa, molto valida, e pur essendo un film di genere, un crime, un noir metropolitano, risulta molto pop, ha un ritmo serrato, immagini patinate, una musica incalzante, non sembra neanche un film italiano”.
Fabio De Luigi interpreta Alvise ne Gli uomini d’oro
Alvise è un personaggio lontano dalle sue corde. Fabio De Luigi non nega di averci messo un po’, prima di accettare la parte: “Quando il regista, Vincenzo Alfieri, me l’ha proposto, ho detto: soggetto bellissimo ma non lo farò mai. Perché lo sentivo distante, poi ci ho pensato e ho deciso di farlo per misurarmi in terreni meno comodi”. Attore e regista non avevano mai lavorato insieme, prima di questo momento. Nonostante ciò, tra i due c’è stata subito sintonia: “È un bravissimo regista, è giovane ma è un ragazzo di talento e lo ha già dimostrato anche nei precedenti lavori”. Quanto al rapporto tra verità e finzione, Fabio risponde prendendo in prestito le parole di un vecchio articolo dell’epoca: “Se questo fatto di cronaca un giorno diventasse un film inizierebbe come ‘I soliti ignoti’ di Mario Monicelli e finirebbe come ‘Le iene’ di Quentin Tarantino”.