Fabio Ferrari, conosciuto dal grande pubblico come Chicco dei Ragazzi della Terza C, è tra gli ospiti del programma “Sulla via di Damasco” in onda su domenica 12 luglio 2020 alle ore 9.15 su Rai Due. L’attore condividerà e racconterà la sua storia di rinascita di un altro attore: dal vuoto della tossicodipendenza alla scoperta del valore dell’amore. Alzi la mano chi non ha mai visto almeno una volta una puntata de “I ragazzi della Terza C”, la serie cult degli anni ’80 che ha fatto divertire milioni di telespettatori. Tra i vari “ragazzi” uno dei più amati era sicuramente Chicco interpretato proprio da Fabio Ferrari che, durante un’intervista rilasciata a I Lunatici di Radio 2, parlando del suo ruolo ha detto: “interpretare Chicco è stato un’arma a doppio taglio. Oggi può capitare che mi fermino per strada e mi dicano ‘ciao Chicco ti ho visto nel film di Pupi Avati’. Diciamo che un po’ l’ho patito, ma alla fine mi ci sono abituato. Chicco ormai è un amico, è stato un periodo felice, di grande divertimento. Con alcuni dei ragazzi della Terza C siamo rimasti in contatto”.



Fabio Ferrari, l’attore parla dei problemi di droga

Non solo, Fabio Ferrari ha anche rivelato di essere legato ad un altro personaggio: “Pappola, ruolo interpretato in Vacanze in America. Quello è stato il mio esordio al Cinema, non avevo mai girato nulla. E’ stato un caso che io abbia fatto quel personaggio, avrei dovuto interpretare un ruolo più piccolo e diverso, un attore si sentì male in America e io presi il suo posto”. Ricordando quel film e il personaggio di Pappola, Fabio ha confessato: “perr me fu una grande occasione, mi ha portato bene. Conosco molta gente che sa a memoria il copione. Non ci rendevamo conto che stavamo partecipando a un film che sarebbe diventato un cult. Anche quando l’ho visto al cinema per la prima volta non ho avuto questa sensazione. Non avevo compreso che sarebbe diventato un film di culto”. Una carriera di grandi successi minata improvvisamente dalla droga. “I miei guai risalgono a trenta anni fa. Non è vero che ci si droga perché si sta male. Non ho mai visto un depresso che ricorre alla droga” – ha raccontato l’attore che ha proseguito dicendo – “ho visto persone che vanno in depressione dopo averla usata. E’ una cosa ben diversa. Per me si usano gli stupefacenti, parlo di quelli di una volta che purtroppo ora sta tornando, quando uno sta bene, è contento, pensa che tutto sia un gioco, pensa che possa fare tutto e che ogni cosa resti sotto controllo. Invece non è così e alla fine ci rimani sotto”. Una dipendenza durata circa tre anni e dalla quale il mitico “Chicco” dei Ragazzi della Terza C è uscito per un semplice motivo: ha scelto di vivere. “Mi sono reso conto di essere diventato dipendente in modo abbastanza rapido, è durato tutto due o tre anni. Poi mi sono accorto che facevo solo quello. Quindi mi sono ritrovato a scegliere tra il vivere e il morire. Ho deciso che volevo vivere e in un periodo abbastanza breve, grazie a una grande forza di volontà, ne sono uscito” ha detto l’attore.

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