Chi è Fabio Grossi, il marito di Leo Gullotta

Fabio Grossi è il marito di Leo Gullotta. Un grande amore quello tra l’attore e personaggio televisivo che è legato dal 1980 al collega di professione attore e regista. I due si sono conosciuti nel 1980 e da allora sono inseparabili. Grossi è nato a Roma nel 1958, mentre Gullotta, è nato a a Catania nel 1946. L’inizio della loro storia d’amore risale al 1980, ma soltanto molti anni dopo sono riusciti a realizzare il loro sogno d’amore. Nel 2019, infatti, si sono sposati coronando così il loro amore.



L’attore e volto noto del Bagaglino non ha mai fatto mistero della sua omosessualità uscendo allo scoperto nel 1995 con l’uscita del film “Uomini, Uomini, Uomini”. Proprio in merito al suo coming out dalle pagine de Il Corriere della Sera ha dichiarato: “alla conferenza stampa del film un giornalista mi chiese se ero anche io un omosessuale. Serenamente ho detto: “Sì, perché?” Pagine strapiene, allora non c’era il coming out. Fino ai 25 anni ho vissuto la mia vita da eterosessuale, ho avuto le mie storie. Dico sempre: mi piaceva il cioccolato, poi ho scelto la crema”.



Leo Gullotta e l’amore per il marito Fabio Grossi

Leo Gullotta è innamoratissimo del suo compagno Fabio Grossi a cui è legato da più di 40 anni. Proprio dalle pagine del Corriere della Sera, l’attore e personaggio televisivo parlando della sua omosessualità ha rivelato: “l’ho vissuta con naturalezza. Venne fuori come una notizia, per me fu naturale”. Come è stato naturale sposarsi anche se tra mille difficoltà visto che la legge sulle unioni civili è entrata in vigore in Italia solo dal 2016: “ci sono voluti trent’anni per questa legge che è legge di civiltà. Mi sono sposato con il mio compagno da una vita e ho cercato di comunicare anche la conquista di un diritto”.



Durante la sua lunga e prestigiosa carriera non sono mancati però dei rifiuti per via del suo essere gay come quando la Rai decise di non affidargli il ruolo di Don Puglisi: “in funzionario Rai di allora, essendo don Pino Puglisi in dirittura di beatificazione, si preoccupò che il Vaticano – a cui interessava solo la qualità – non volesse un omosessuale. La pochezza di pensiero porta a questo. Non ho fatto drammi”.