Fabio Mario Damato, uno dei manager di punta delle società di Chiara Ferragni, lascia il gruppo della nota imprenditrice digitale. Ne scrivono stamane il quotidiano Repubblica e il Corriere della Sera attraverso i rispettivi portali web, segnalando una notizia senza dubbio significativa. A confermare il tutto è stato un comunicato diramata da parte di due delle tante società di Chiara Ferragni, leggasi Fenice e TBS Crew, secondo cui a partire dal prossimo 16 giugno 2024, “Fabio Maria Damato cesserà dalla funzione di direttore generale e consigliere di entrambe le aziende per perseguire altre opportunità professionali”.
Viene inoltre spiegato che si tratta di un cambiamento che fa parte di un rinnovamento della stessa azienda. Come Chiara Ferragni, Fabio Maria Damato è indagato dalla Procura di Milano per l’ipotesi di truffa in merito alla famosa vicenda del Pandoro Balocco e della beneficenza, e nel giro di tre giorni non farà più parte del direttivo delle aziende della moglie di Fedez.
FABIO MARIO DAMATO FUORI DAL GRUPPO DI CHIARA FERRAGNI: CHE RUOLO HA
Si tratta di uno dei principali manager delle società dell’influencer, con un ruolo sempre più centrale nella gestione del “brand Ferragni”, ma evidentemente quanto accaduto con il caso del pandoro Balocco deve aver lasciato il segno. Il Corriere della Sera ricorda come Damato fosse entrato nelle società della Ferragni con un ruolo che di fatto era secondo solo a quello della stessa proprietaria, e lo stesso aveva fino a pochi giorni fa anche poteri estremamente importanti nella Sisterhood, quella che è considerata la “cassaforte” dell’influencer a cui fanno capo tutte le varie società dell’influencer meneghina, a cominciare dalle sopra citate Fenice e TBS Crw. La prima ha avuto 15,6 milioni di euro di ricavi e un utile di 3,4 milioni nel 2022, ed è licenziataria di tutti i marchi “Chiara Ferragni”, mentre la seconda gestisce blog ed e-commerce e due anni fa ha fatturato 14,5 milioni con un utile di 5,1.
FABIO MARIO DAMATO FUORI DAL GRUPPO DI CHIARA FERRAGNI: L’ARRIVO DI MARINA DI GUARDO UN SEGNALE
Che qualcosa stesse profondamente cambiando nell’assetto societario di Chiara Ferragni lo si era capito quando la mamma di Leone e Vittoria ha chiamato Marina Di Guardo, sua madre, nel ruolo di direttore generale della Sisterhood, di fatto dandole gli stessi poteri di Damato. Il quotidiano di via Solferino parla di un riassetto “lento”, visto che arriva a praticamente sei mesi dal Pandorogate, per cui sia il manager uscente quanto la Ferragni sono finiti sul registro degli indagati con le accuse di concorso in truffa aggravata.
Il manager è divenuto stretto collaborazione dell’influencer da 7 anni, precisamente dal 2017. Originario della Puglia ma trapiantato a Milano, si è laureato in Economia aziendale alla Bocconi, portando avanti nel contempo la sua grande passione per la moda e presenziando alle sfilate dei grandi brand. Il loro incontro però, stando a quanto svelato dallo stesso manager pugliese, avvenne qualche anno prima del 2017, quando lui era un giornalista mentre Chiara era ancora agli esordi.