L’Ordine dei Medici di Bologna ha radiato ufficialmente dall’albo Fabio Milani, che da due anni è una delle icone dei no vax. Già da tempo il dottore era sospeso dall’Ausl perché aveva scelto di non vaccinarsi contro il Covid. A lui è stato ora notificato un provvedimento che lo accusa di aver violato il codice deontologico. Una misura dura dal punto di vista disciplinare, la più “estrema” che l’Ordine dei Medici avrebbe potuti emettere. Come spiega Repubblica, Milani potrà però opporsi, avendo a disposizione tre gradi di giudizio.
Proprio un anno fa, per sostenere Fabio Milani, a Giardini Margherita venne organizzata una manifestazione a suo sostegno e in generale a tutti i medici sospesi perché non vaccinati. Milani tenne un discorso parlando di “psicopandemia” e invitando i genitori a non far vaccinare i bambini. Parole, in quell’occasione e in quelle successive, che non sono andate giù all’Ordine dei Medici, che ha deciso di radiare il dottore, impedendogli definitivamente di svolgere la propria professione.
Fabio Milani era già stato sospeso
Come prosegue Repubblica, lo scorso 7 giugno, il giorno cui Fabio Milani è stato ascoltato in merito al procedimento che poi ha portato alla sua radiazione, davanti alla sede dell’Ordine dei Medici di Bologna, c’è stato un attacco con scritte sulle facciate come “Assassini” e “Nazisti”. Nel pomeriggio è poi andata in scena una manifestazione a suo sostegno. Si tratta dunque di un personaggio piuttosto noto nell’ambito dei gruppi no vax.
Già da tempo Milani era stato sospeso dall’Ausl di competenza perché non si era vaccinato contro il Sars-CoV-2. Ad Affaritaliani.it, uno dei due avvocati del medico, Nino Moriggia, ha spiegato: “Le motivazioni della sentenza sono completamente infondate da un punto di vista giuridico. Non hanno tenuto il benché minimo conto delle risultanze istruttorie e degli argomenti portati a difesa. I medici devono salvare i pazienti, non eseguire gli ordini del governo. Il processo al dottor Fabio Milani è politico”.