Fabio Testi nella bufera. L’attore 78enne, originario di Peschiera del Garda (Verona), si è reso colpevole di un reato televisivo giudicato “imperdonabile” da Alfonso Signorini e dagli altri membri della produzione del Grande Fratello Vip. Al momento, l’attore si trova nel privè con i concorrenti storici del reality show, in attesa della pronuncia definitiva sulla sua sorte all’interno – più probabilmente, all’esterno – del programma. A poche ore dall’ingresso nella Casa, infatti, Testi ha pronunciato una frase sessista e abominevole sulle concorrenti donne, ree della sua eliminazione-lampo a cui è subito seguito il ripescaggio: “Avevano paura di essere violentate”. Quella che voleva essere una battuta è risultata invece un’uscita a dir poco sgradevole soprattutto per il pubblico a casa, che sui social non gliel’ha fatta passare liscia. Prima eliminato, poi ripescato; adesso, Testi potrebbe andar via definitivamente incassando una bella squalifica.



Fabio Testi e le dichiarazioni che fanno discutere

Fabio Testi è noto al grande pubblico per le sue uscite al limite del politicamente corretto. Già una volta, in passato, l’attore aveva sparato a zero sul cinema e sulla televisione, due mondi diversi in cui vigerebbero però gli stessi meccanismi di reclutamento. “In Italia lavori solo se sei gay o tossico”, aveva dichiarato Testi in un’intervista a Radio Cusano Campus. Per poi precisare: “Non se ne parla mai, ma anche noi uomini spesso riceviamo proposte assurde”. Quello dello spettacolo è un ambiente squallido, insomma, in cui chiunque – non importa se uomo o donna – può incappare nella persona sbagliata o – peggio – nel criminale di turno. “Per lavorare in… devo fare un tesserino da gay, poi uno da tossico per lavorare nell’altro ambiente. Ormai in Italia il lavoro artistico si è limitato a certi gruppi, dove io son tagliato fuori perché sono troppo quadrato. Io non ho tesserino e allora mi lasciano a casa”. Purtroppo, secondo lui, sono ancora in tanti quelli che cadono in basso (per usare un eufemismo) e scendono a compromessi. Il Mee Too non è bastato ad arginare un fenomeno così dilagante. A proposito di iniziative diplomatiche, sempre in quell’occasione, Testi ha detto la sua anche sulle manovre del governo italiano e sul ruolo da leader di Salvini e Di Maio. “Tra Salvini e Di Maio ovviamente sono per Salvini”, ha affermato l’interprete senza troppi giri di parole. Testi non ha paura di schierarsi apertamente, nemmeno quando questo può fargli perdere consensi tra chi lo segue e lo apprezza per la sua professionalità. Una volta in più, Fabio si dimostra senza freni. E si lamenta, come farebbe un padre di famiglia seduto al bancone del bar all’angolo: “Io ho tre figli che lavorano all’estero perché purtroppo non hanno la possibilità di lavorare in Italia, si sono formati qui e non possono lavorare nel nostro Paese”, ha concluso rassegnato.

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