Fabio Volo, ospite a Verissimo da Silvia Toffanin, ha parlato di se stesso e della sua carriera da scrittore dopo aver sfondato, con il 13esimo libro, le 9 milioni di copie vendute in tutto il mondo. “Dal primo libro sono passati 20/21 anni ormai”, racconta, ricorda che all’inizio “avevo la sindrome dell’impostore perché la critica mi criticava molto. Penso però che anche i problemi facciano parte del percorso di una persona, perché superandoli migliori e impari delle cose”.
“Ora sono un uomo molto più libero”, sostiene Paolo Volo, “e ringrazio questi attacchi che ho ricevuto perché mi hanno reso migliore“. Passando a parlare della sua infanzia, racconta che “vengo da una famiglia semplice, di commercianti ed artigiani. A casa mia non abbiamo mai avuto problemi di relazioni, ma solo economici. Da bambino ho visto queste immagini di debiti e pignoramenti, ma anche questo che mi faceva soffrire molto da bambino”, sottolinea Fabio Volo, “adesso lo considero una benedizione perché su quello ho costruito la mia vita”.
Fabio Volo: “Mi rammarico di non poter parlare con mio padre”
“Con i primi guadagni ho pagato i debiti” della famiglia, racconta Fabio Volo, “e poi ho preso una casa ai miei genitori, mi sembrava la cosa giusta. Ho avuto la fortuna di poterlo fare nella maniera più semplice, con i soldi, anche se penso che avrei potuto fare di più, soprattutto dedicargli del tempo. Con papà ho avuto meno tempo, lavoravamo tanto entrambi ed ora cerco di riscattarmi sui miei figli“. E in quanto padre sostiene che “mi prendo cura di loro facendo cose che potrebbero fare altre persone”.
“Ma la cosa affascinante”, racconta Fabio Volo tornando al rapporto col padre, Giovanni, “è che con la relazione con i miei figli capisco alcune cose che faceva mio padre e non capivo. Il mio rammarico è non poter fare due chiacchiere con mio padre adesso con questa consapevolezza. Mi ha chiesto scusa dopo aver letto ‘Il tempo che vorrei’, che era proprio dedicato a questa incomunicabilità tra padri e figli, mi disse di riconoscersi in alcune cose e da lì il nostro rapporto è ripartito” e culminato negli ultimi giorni con il padre da un inaspettato bacio sulla guancia che “è stato il coronamento di questo riavvicinamento”.