L’ex primula rossa della Banda della Magliana, Fabiola Moretti, torna nei guaii, e non da poco visto che è stata arrestata per droga a Roma: per la collaboratrice di giustizia, emersa in diversi processi da Cucchi alla sparizione di Emanuela Orlandi, fino a quello centrale dove fu la pentita nel procedimento sull’omicidio del giornalista Mino Pecorelli, il controllo della Polizia mentre si trovava in Via Laurentino ha permesso di rinvenire 100 grammi di cocaina nascosti nel reggiseno. Ex compagna dello storico capo della banda che ha segnato la criminalità della Capitale negli Anni Settanta, Danilo Abbruciati, ma anche amante del pentito “Accattone” Antonio Mancini, per finire ad essere anche amica molto personale del boss Renatino De Pedis (ucciso in un agguato a Campo de’ Fiori e poi tumulato nella basilica vaticana di Sant’Apollinare, ndr) ha una storia giudiziaria convulsa che non inizia certo oggi: nel 2016 già la Moretti era stata arrestata con l’accusa di traffico di stupefacenti dopo una serie di intercettazioni che la legavano al processo Cucchi e al carabiniere Riccardo Casamassima che con le sue dichiarazioni ha di fatto riaperto l’inchiesta sulla morte del giovane geometra romano morto nel 2009 dopo il pestaggio, da pochi giorni confermato anche dal processo di Primo Grado, di altri carabinieri.

FABIOLA MORETTI TORNA IN CARCERE

Tra Casamassima – già indagato per droga con altre 4 persone tra cui la sua compagna (anche lei appuntato dei Carabinieri) – «e la Moretti ci sarebbe stato un rapporto molto stretto, testimoniato da una serie di conversazioni telefoniche nel corso delle quali i due utilizzano frasari convenzionali al fine di non far comprendere il vero significato dei loro discorsi», scrivono gli investigatori della Squadra mobile capitolina in una nota del 27 giugno 2015. Casamassima ha sempre difeso il tutto dicendo che la Moretti era una sua informatrice. La 64enne “primula rossa” della Banda della Magliana questa volta è stata fermata per un normale posto di blocco, salvo poi riconoscerla e rinvenire nel reggiseno la cocaina trasportata illegalmente. È stata così arrestata dai Carabinieri di Pomezia con l’accusa di spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Al momento libera dopo l’inchiesta del 2015, va ricordato che in aula l’allora dirigente della I sezione della Squadra Mobile di Roma Stefano Signoretti aveva raccontato ai giudici (era l’11 gennaio 2018 nel processo Cucchi bis) che secondo lui il linguaggio tra Casamassima e Moretti era da ritenersi volto al commercio di droga: riporta l’Adnkronos su stralci dell’epoca, «i contatti intercorsi con la Moretti sono inequivocabilmente finalizzati all’acquisto di sostanza stupefacente, sia sotto il profilo del contenuto, sia sotto il profilo delle modalità di incontro tra i due. Tutte queste cose estremamente criptiche sono conversazioni tipicamente funzionali al perfezionamento di sostanze illecite, all’acquisto di sostanze illecite».