Uccide il compagno colpendolo con una abat jour in testa, poi racconta di essersi solo difesa. È mistero a Fabriano sull’omicidio di Fausto Baldoni, operaio di 60 anni trovato morto nella sua abitazione. I carabinieri della compagnia locale e del nucleo investigativo provinciale hanno fermato la compagna 50enne, Alessandra Galea. Stando ad una prima ricostruzione, avrebbe ucciso il convivente nella casa dove vivono entrambi, in via Castelli, colpendolo con la lampada. La scoperta del corpo, però, è avvenuta nella serata di ieri, dopo che la famiglia dell’uomo aveva lanciato l’allarme. Dai primi rilievi è emerso che l’uomo aveva una ferita al volto e alla testa. Dunque, non sono serviti a nulla i soccorsi, giunti sul posto insieme ai vigili del fuoco.
Attualmente la donna si trova in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario nel carcere femminile di Pesaro. L’interrogatorio del gip potrebbe avvenire entro mercoledì, intanto è stata sentita nella caserma di Fabriano, dove ha dato una ricostruzione ritenuta, secondo quanto riportato dal Resto del Carlino, poco credibile, motivo per il quale il pm Daniele Paci della procura di Ancona ne ha chiesto il fermo.
9 ANNI FA LA SORELLA GEMELLA UCCISE LA MADRE
“Non c’era nessuna intenzione di ucciderlo, si è solo difesa“, dichiara l’avvocato Franco Libori, legale della donna. Nel frattempo, la casa è stata possa sotto sequestro ed è stata disposta l’autopsia sul cadavere dell’uomo, che potrebbe essere eseguita già domani. Stando a quanto riportato dal Resto del Carlino, la donna avrebbe colpito a morte il compagno con un abat jour durante una lite, poi si è allontanata dall’abitazione. I militari, che erano entrati nell’abitazione con l’aiuto dei vigili del fuoco, l’hanno rintracciata in strada, quindi l’hanno portata in caserma e interrogata. La stessa famiglia è stata colpita da un’altra tragedia nove anni fa. In quel caso la sorella gemella di Alessandra Galea, Consuelo, uccise l’anziana madre colpendola ripetutamente alla testa col calcio di una pistola soft air. “La vittima, un nostro concittadino, e la sua presunta omicida, non risultavano essere persone note per problemi pregressi o seguite dai servizi sociali cittadini. Le indagini in corso consentiranno di far luce su aspetti che al momento sono oggetto di segreto investigativo. Ora è il momento del silenzio e della vicinanza alla famiglia della persona uccisa“, dichiara il sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo.