Fabrizio Biggio conduttore del Concertone del Primo Maggio a Roma

Fabrizio Biggio è tra i conduttori del Concertone del Primo Maggio, l’evento è promosso da CGIL, CISL e UIL e organizzato da iCompany, in onda da Piazza San Giovanni in Laterano a Roma. A comunicare la presenza del comico è stato Fiorello durante il programma del mattino “Viva Radio 2” in cui ha comunicato: “Biggio sarà il conduttore del Primo Maggio. Ambra sarà la padrona di casa, Biggio si è offerto volontario gratis. Gli hanno offerto talmente poco che gli hanno detto dateli in beneficienza’”. Nonostante gli impegni del Concerto del 1 Maggio, Biggio sarà ugualmente presente nel programma del mattino da Fiorello come precisato proprio dallo showman siciliano.



Fra l’altro Fabrizio Biggio farà la puntata da noi alle 7.00, poi va alle prove subito, alle 10.00” – ha detto Fiorello –  ‘qando finirà il Primo Maggio, sarà senza voce perché lì è tutto un ‘su le maniiii, la pace, i popoli, la razza, bandiera rossa…trionferà. I quattro mori della Sardegna. Lu Saluto lu sole lu ventu’. Tornerà da noi e dirà: ‘Sono stato al Primo Maggio, sono stanco’” ha spiegato con Fiorello. ”Sul palco ci sarà anche il ministro Lollobrigida che parlerà di razze canine”.



Fabrizio Biggio e il libro “‘L’incredibile storia della bambina nata come un fiore’

Non solo comico e conduttore, Fabrizio Biggio è anche autore del libro “L’incredibile storia della bambina nata come un fiore” pubblicata da Giunti. Intervistato da ANSA.it ha raccontato: “il mio sogno era fare il fumettista, mi piaceva disegnare. Però devi affinare la tecnica. Sono rimasto un disegnatore della domenica, ma ho una buona mano. Ho due figli, una bambina di 14 anni e un bambino di 13 che mi chiedono sempre di inventare una storia e raccontarla. Una volta ho avuto questa immagine di una bambina con i capelli piantati nel terreno e ho provato a buttarla giù in pandemia per i miei figli”.



Ad amare il suo libro sono stati sin da subito i figli: “l’ho scritto per loro, neppure pensavo di pubblicare questo libro. Ci tenevo a fare i disegni, anche se non sono un disegnatore provetto avevo bisogno di mostrare le cose come le vedevo io. Ci abbiamo lavorato un po’ con Giunti”.