Sempre al fianco di Fiorello in “Viva Rai 2”, Fabrizio Biggio è diventato ormai la spalle del conduttore e un volto noto del mondo dello spettacolo. A “Oggi è un altro giorno”, il fumettista ha rivelato: “Con lui è cominciato tutto dopo trenta secondi che ci conoscevamo. Quando ci siamo incontrati a Via Asiago 10, c’era un piccolo spin-off di un programma. Lui mi disse ‘Vieni con me’, mi fece sedere al suo fianco e dopo 30 secondi eravamo in onda insieme. La Delogu ci ha fatto conoscere, lei fu galeotta”.



I due si dilettano ogni mattina in siparietti esilaranti: “Quando c’è un ospite cerchiamo sempre di fare qualcosa di bello. Quando è venuta la D’Amario, Fiorello ha scelto di farla ballare con me, nudo, alle 5 di mattina. E io ho racconto la sfida. Lui alle 3.40 una mattina mi ha mandato la foto con la sveglia, scrivendo: ‘Io che aspetto che suoni la sveglia’. Lui si sveglia prima però poi aspetta che suoni per rispetto”.



Fabrizio Biggio: “I miei figli mi hanno spronato a scrivere un libro”

Lavorando da ormai qualche mese insieme, Fabrizio Biggio ha scoperto aspetti nascosti del noto conduttore e comico alla guida di “Viva Rai 2”: “Io di Fiorello ho scoperto che è una persona affettuosa, capace di tanto affetto. Quella per me è la base di tutto, più del lavoro. Per me ormai è Rosario, siamo amici. Lui di me cosa ha scoperto? Innanzitutto che so ballare”. Le differenze tra i due, però, ci sono: “Lui si sveglia presto, io mi sveglierei senza problemi a mezzogiorno. Se oggi non fossi qui starei già dormendo. Nel pomeriggio faccio la pennichella”.



Fabrizio Biggio ha due figli, per i quali ha scritto il suo libro, “L’incredibile storia della bambina nata come un fiore”: “Da bambino non mi applicavo a scuola perché non mi piaceva, ero pigro da morire. I miei figli hanno 14 e 13 anni. Mia figlia è come me, non ha tanta voglia di studiare, disegna benissimo ma è pigra. Mio figlio invece è bravissimo, ha preso dalla mamma. Io sognavo di fare il fumettista. Prendevo sempre 3 e 4. Poi ho scritto un libro e l’ho fatto per i miei figli che mi hanno sempre chiesto di raccontare delle storie. Loro mi hanno spronato e grazie a loro l’ho finito e l’ho pubblicato. Il messaggio del libro è di essere curiosi perché da lì nasce anche la felicità“.