Fabrizio Bracconeri rimarrà nella storia della televisione italiana come Bruno Sacchi, anche se sono trascorsi moltissimi anni dal debutto del telefilm I ragazzi della terza C. L’affetto del pubblico non è mancato anche nel periodo successivo, quando entrerà nel cast del programma Forum. Per poi sparire di nuovo e per un motivo particolare: sostenere il figlio Emanuele, da poco maggiorenne e affetto da autismo. “Mi telefonò mia moglie, il bambino aveva forse due mesi”, racconta l’attore parlando della prima volta in cui ha scoperto la patologia del figlio. Emanuele è gravemente colpito dalla malattia: è costretto ad indossare il pannolone ed è idrofobo, motivo che rende difficile qualsiasi operazione legata all’igiene personale. “Vi prego di pensare alle famiglie come la mia”, ha detto di recente al Maurizio Costanzo Show, in una puntata di Rete 4 che verrà trasmessa in replica questa sera, domenica 21 luglio 2019. Fabrizio Bracconeri ha approfittato del salotto televisivo per ricordare quanto le famiglie con figli autistici siano duramente colpite a livello economico, oltre che in difficoltà per qualsiasi aspetto della vita quotidiana. “Mi sono dovuto trasferire dalla città più bella del mondo e trasferirmi ad Erice perché a Roma non c’era un centro per mio figlio”, ha aggiunto inoltre parlando della decisione di cambiare del tutto vita per offrire il meglio ad Emanuele. Clicca qui per rivedere il video di Fabrizio Bracconieri.
Fabrizio Bracconeri, la malattia del figlio “E’ come avere un bambino di un anno e tre mesi che comincia a camminare”
Fabrizio Bracconeri ha rivelato solo pochi mesi fa il dramma famigliare che vive da diversi anni, fin dalla nascita del figlio Emanuele. Da quel momento in poi l’attore e volto noto del piccolo schermo si è interessato anche alla politica, nella speranza di trovare un sostegno utile da parte dello Stato. “E’ come avere un bambino di un anno e tre mesi che comincia a camminare”, ha sottolineato in primavera al Maurizio Costanzo Show. Per Bracconeri non sembra esserci via d’uscita, dato che anche il programma Dopo di noi previsto in Italia non potrebbe dargli il minimo sollievo. Il progetto prevede infatti uno staff per il sostegno dei disabili, in previsione di un futuro senza la famiglia d’origine. Il numero di operatori calcolato però è esiguo, visto che si parla di uno specialista ogni tre disabili. Un dettaglio che esclude in automatico tutte quelle persone che avrebbero bisogno invece di un sostegno maggiore, addirittura tre operatori dedicati. In base al suo dramma, il conduttore si è ripromesso di invitare Bracconeri e il Ministro Fontana per riuscire a trovare una soluzione per la sua famiglia e per tutti gli altri italiani che si trovano nella sua stessa situazione.