Fabrizio Corona andrà agli arresti domiciliari per un anno: questa la decisione presa ieri dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, disponendo il differimento della pena per un anno nella forma appunto della detenzione domiciliare. L’ex re dei paparazzi, ricordiamolo, deve scontare ancora 5 anni e 5 mesi di reclusione ma secondo i giudici «necessita di cure e della prosecuzione del percorso terapeutico in essere per i suoi problemi psichiatrici anche fuori dal carcere».
Mentre la procura chiedeva fosse disposta nuova perizia medico-legale su Corona, i legali della difesa Antonella Calcaterra e Ivano Chiesa hanno insistito per la concessione del differimento della pena per motivi di salute. Alla fine il Tribunale ha accolto la richiesta della difesa disponendo i domiciliari (misura già in esecuzione ma provvisoria, ndr) sulle perizie mediche già presentate prima dell’ultimo arresto lo scorso marzo: «La condizione psicopatologica di Corona permane anche attualmente», si legge nel provvedimento formale diffuso poi dagli avvocati di Fabrizio Corona. «Permangono i presupposti – scrivono i giudici, secondo quanto riportato dall’ANSA – che avevano indotto il magistrato di sorveglianza a concedere, in via provvisoria, il differimento dell’esecuzione della pena nella forma della detenzione domiciliare». In sostanza, Corona in questi mesi ha mantenuto il suo percorso di cura contro l’astinenza da cocaina, «per quanto attiene alle problematiche sanitarie psichiatriche, egli continua a essere seguito da uno psichiatra privato, dichiara di assumere la terapia in modo costante prescrittagli dallo specialista […] Pur prendendo atto delle pregresse condotte inadeguate, censurabili e integranti violazioni delle prescrizioni, la sostanziale aderenza al dettato prescrittivo protrattasi ormai da diversi mesi, induce fondamentalmente a formulare una prognosi positiva circa la sua futura osservanza delle limitazioni connesse alla misura domiciliare».
L’INTERVENTO DELL’AVVOCATO CHIESA: “DENUNCEREMO IL MAGISTRATO”
«È sempre a tempo la detenzione domiciliare: l’anno prossimo ne riparleremo»: così su Instagram con un breve video-annuncio parla l’avvocato Ivano Chiesa, al fianco di Fabrizio Corona fin dall’inizio dei guai con la giustizia. «Intanto, chi aveva ragione quando a marzo l’hanno mandato in galera come se fosse un narcotrafficante o un terrorista armato? Dicevo che era un provvedimento profondamente sbagliato», rivendica il legale nel messaggio sociale. Come nota Chiesa, il Tribunale di Sorveglianza non ha nemmeno fatto un’altra perizia, «ha semplicemente preso le relazioni mediche che c’erano all’epoca e hanno deciso di conseguenza». Infine si rivolge ai magistrati che hanno posto in carcere Corona lo scorso marzo, annunciando azioni legali a stretto giro: «Era il caso di fare tutto quello che gli hanno fatto? Direi proprio di no: onore al Tribunale che ha fatto marcia indietro, ma a quel magistrato che lo ha sbattuto in galera in quel modo cosa diciamo? Probabilmente Fabrizio la citerà in giudizio con un atto di citazione chiedendo risarcimento di danni. Lo farà per se stesso e per tutti quelli che hanno avuto lo stesso trattamento ma non hanno avuto la sua forza o le sue possibilità».
Visualizza questo post su Instagram