Quest’oggi don Antonio Mazzi, 90 anni compiuti lo scorso 30 novembre, sarà ospite a “Domenica In”, dove ritroverà la sua compagna di numerose dirette Mara Venier. Un incontro durante il quale i due dialogheranno su numerose tematiche e, c’è da scommettersi, sarà analizzato anche il rapporto conflittuale fra il sacerdote veronese e l’ex re dei paparazzi, Fabrizio Corona, che lo stesso parroco ha definito “una delle più grandi delusioni della mia vita”. Don Mazzi, infatti, accolse Corona in una delle comunità “Exodus” ai tempi della sua prima scarcerazione, datata 2005. “Ero realmente convinto di portarmelo a casa”, dichiarò al “Corriere della Sera” nell’aprile 2018. “In realtà, mi ha fatto solo perdere tempo. Fabrizio si sente la divinità di se stesso, è personaggio anche quando si pente. Non c’è niente di autentico in lui, niente. Non lo voglio più”. Parole del genere, pronunciate da un uomo dello spessore etico morale di don Mazzi, pesano inevitabilmente come macigni e non possono passare inosservate e inascoltate. Come si è arrivati a questo punto di non ritorno? Per spiegarlo occorre fare un salto all’indietro nel tempo.
FABRIZIO CORONA “DON MAZZI MANIPOLA LA VERITÀ”
Nel giugno del 2018, in occasione dell’ultima puntata di “Non è l’Arena”, trasmissione condotta da Massimo Giletti su La 7, Fabrizio Corona effettuò un’ospitata lunga tre ore, nella quale scelse di rispondere alle accuse di don Mazzi, che pochi giorni prima lo aveva invitato a desistere dal “fare il cretino in televisione”. “Io non ho mai avuto rapporti di cura con questo signore, con don Mazzi” – asserì il fotografo, aggiungendo che “sono stato affidato ad una comunità Exodus, ma non tutte sono gestite da don Mazzi. L’avrò visto al massimo due volte. Mi fa arrabbiare che si permetta di dare giudizi su di me senza conoscermi. Si permise di affermare che meritavo di marcire in galera: un prete non può dire certe cose e lui ha la capacità satanica di manipolare la verità”. Corona, in tale contesto, accusò il parroco veneto di aver strumentalizzato la sua vicenda: “Si deve vergognare, deve appendere il crocifisso al chiodo. Vi faccio un esempi: io sono in cura per tossicodipendenza da 4 mesi in una comunità di una persona. Voi avete mai sentito parlare di questa persona? Ogni volta che c’è stato un fatto mediatico di cronaca don Mazzi si fa pubblicità, dice ‘mandateli da me'”.
“CORONA HA BISOGNO DI UNO PSICHIATRA”
Raggiunto dal settimanale “Oggi”, don Antonio Mazzi rispedì le accuse al mittente: “Non so come Corona possa dire certe cose. Quando in carcere gli avevano rotto i denti in una rissa mi ha cercato, sono andato da lui, l’ho fatto parlare e ho cercato di aiutarlo. Se Fabrizio è potuto uscire dal carcere, lo deve a me. Dopo i nostri incontri s’è deciso ad ammettere la sua tossicodipendenza e ha potuto iniziare il percorso che gli ha aperto le porte del carcere”. Pochi mesi più tardi, ai microfoni di “Mattino Cinque”, si dimostrò nonostante tutto solidale nei confronti dell’ex paparazzo: “Fabrizio va curato, ma non in galera. Nei quattro mesi in cui è stato nella mia comunità si è comportato come tutti gli altri, non ho dovuto fare nessuna fatica. I problemi di Corona, come tanti altri, non si possono risolvere in galera. Si può rieducare in maniera più umana, civile. Fuori dal carcere. Lui era entrato subito nel clima della comunità: si alzava, faceva un’ora di educazione fisica, lavorava cinque ore, puliva i sanitari. Pensavo che potessimo lavorare di più”. Frasi che sanno di comprensione, che lambiscono il perdono: vedremo se, a queste, ne seguiranno altre nelle prossime ore.