Fabrizio Corona, ospite ad Avanti Popolo su Rai 3, ha parlato del caso di calcioscommesse che lui stesso ha denunciato ai media e alla Polizia e che sta tenendo appese ad un filo le sorti di diversi giocatori. La lista dei nomi del re dei paparazzi infatti si sta facendo sempre più corposa. In cima c’è sempre quello di Nicolò Fagioli, che ha ammesso le sue colpe nelle scorse settimane.



“Fagioli è un caso a parte rispetto a tutti gli altri e io sono contento che abbia patteggiato. È l’unico che è davvero malato di ludopatia. Scommette su qualsiasi cosa da quando frequentava alle scuole medie, poi anche quando era alla Cremonese. Si è indebitato di 1 milione di euro in tre mesi. La mamma gli ha bloccato il conto e adesso lo gestisce lei”, ha raccontato come riportato dal Corriere della Sera. Poi l’attacco alla Juventus: “Fagioli è a Torino da sei anni e la gente andava davanti ai cancelli di Vinovo per incontrarlo. Il club già ad agosto non lo ha fatto giocare perché sapeva, l’ho fatta uscire io la notizia e nessuno l’ha calcolata. Ci hanno messo due settimane prima di denunciarlo”.



Fabrizio Corona: “Se devo morire preferisco morire così”

Nicolò Fagioli, tuttavia, non è l’unico giocatore coinvolto nell’inchiesta del calcioscommesse lanciata da Fabrizio Corona. Dalle chat del centrocampista della Juventus si è arrivati anche a Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. La portata della vicenda però potrebbe essere molto più ampia. “Se lo scandalo si espanderà dipende dalla voglia della Procura di Torino di indagare: se scoprono che questa cosa riguarda il 30% dei calciatori che succede? Ho svelato un’inchiesta che neanche immaginate cosa c’è sotto”, ha affermato il re dei paparazzi ad Avanti Popolo.



E conclude: “Fare questa inchiesta mi crea una marea di problemi, non vi sto a ricordare cosa c’è nella curve d’Italia. Ma se devo morire, preferisco morire così. Almeno divento un personaggio storico. Non capite che io sono pazzo”.