Fine pena in anticipo per Fabrizio Corona, che sarà un uomo libero da sabato 23 settembre, a dieci anni dall’arresto. L’ex agente fotografico, arrestato nel gennaio 2013 per l’esecuzione delle condanne definitive, sta finendo di scontare la sua pena, anche se all’orizzonte si profilano altri processo per lui, riferisce Repubblica. L’avvocato Ivano Chiesa, che rappresenta Corona, ha annunciato che la procura generale gli ha comunicato la data di fine pena, anticipata rispetto a quanto previsto per effetto della cosiddetta “liberazione anticipata“, concessa dal tribunale di sorveglianza, che prevede uno sconto di 45 giorni ogni sei mesi di pena scontata.



«Fabrizio sarà un uomo libero e avrà saldato definitivamente i conti con la giustizia, dopo 10 anni di battaglie, di guerre, di istanze e di fatiche, sono molto felice», ha dichiarato il legale su Instagram. «Grazie avvocato, solo noi sappiamo quello che abbiamo vissuto», il commento del diretto interessato, Fabrizio Corona, sempre via social.



“FABRIZIO CORONA LIBERO ANCHE FISICAMENTE”

«Finisce la pena di Fabrizio. Dopo troppo, decisamente troppo tempo. Sarà un uomo libero, anche fisicamente. Nella testa e nel cuore lo è sempre stato. Come me», ha aggiunto l’avvocato Ivano Chiesa sui social. Fabrizio Corona era stato arrestato nel gennaio 2013 in Portogallo, dopo una fuga di alcuni giorni, quando diventò definitiva la condanna per la vicenda del foto-ricatto ai danni dell’ex calciatore David Trezeguet. Al computo della pena totale si sommarono una serie di altre condanne. In questi anni, tra l’altro, l’ex agente fotografico è passato più volte dal carcere ai domiciliari per cure, anche per la tossicodipendenza, e viceversa, in quanto più volte gli sono state contestate violazioni.



Dal maggio 2022, però, è passato dalla detenzione domiciliare all’affidamento terapeutico in una comunità a Limbiate (Monza e Brianza), dove doveva andare ogni venerdì per 4 ore. Tante le battaglie legali di Fabrizio Corona, che però in passato era anche stato assolto da un’accusa di intestazione fittizia di beni in un’inchiesta della Dda di Milano.