Il giudice del tribunale di Sorveglianza, Marina Corti, ha avanzato la proposta di revoca del “differimento pena” e di conseguenza il ritorno in carcere per Fabrizio Corona, attualmente agli arresti domiciliari. La proposta, come spiega TgCom24, è stata avanzata per una serie di violazioni delle prescrizioni da parte dell’ex re dei paparazzi. Sulla proposta dovrà esprimersi un collegio di giudici della Sorveglianza. E’ quanto emerso al termine dell’udienza relativa ad un altro procedimento in cui si dovrà decidere il destino di Fabrizio Corona e che ha portato alla riunione dei due procedimenti in un’unica udienza che si terrà il prossimo 8 marzo ed in seguito alla quale arriverà l’attesa decisione.



Il giudice Corti è il magistrato della Sorveglianza che si occupa del caso di Fabrizio Corona e che già lo scorso autunno aveva diffidato il volto noto dal partecipare a trasmissioni tv. Stando sempre a TgCom24, la proposta odierna sarebbe legata ad alcune violazioni delle prescrizioni tra cui, pare, anche il continuo uso dei social network. Scrive in merito: “Nelle sue prescrizioni c’è infatti il divieto all’uso dei social. Il giudice ha, comunque, deciso di proporre la revoca ai giudici, senza disporre, in attesa della decisione del collegio, il rientro in carcere di Corona in via provvisoria”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



FABRIZIO CORONA IN CARCERE? UDIENZA RINVIATA

Il futuro giudiziario di Fabrizio Corona si deciderà il prossimo mese di marzo. L’udienza davanti al tribunale di Sorveglianza di Milano, che si sarebbe dovuta tenere stamane, è stata infatti rinviata al prossimo 8 marzo. I giudici, come ricorda l’agenzia AdnKronos, sono chiamati a stabilire se continuare il proseguimento del ‘differimento pena’ concesso in via provvisoria più di un anno fa, permettendo quindi all’ex re dei paparazzi (oggi non presente in aula e assistito da Antonella Calcaterra e Ivano Chiesa) di restare in libertà, oppure, se farlo tornare in carcere. L’udienza di oggi è durata solamente pochi minuti ed è stata poi rinviata per questioni tecniche, ovvero, per riunificare due procedimenti fa sapere anche AdnKronos.



“Nel fascicolo – spiega lo storico legale di Corona, Ivano Chiesa, parlando con i microfoni di Chi – ci sono segnalazioni di presunte violazioni delle regole della detenzione domiciliare”, come ad esempio la famosa visita del personal trainer da Corona durante il lockdown, cosa vietata visto che non si poteva uscire di casa (parliamo del periodo marzo-aprile 2020). Nello stesso fascicolo presente anche “la denuncia sporta contro di lui dalla ex moglie, Nina Moric, per le questioni legate al loro figlio”, con lo stesso avvocato che parla di vicenda “personale” e “delicata”, senza aggiungere quindi altro.

FABRIZIO CORONA, IL LEGALE: “NON SI PUO’ FAR TORNARE IN CARCERE UNA PERSONA CHE STA MALE”

Sulla presunta vicenda di stalker e querela da parte di un giornalista, Ivano Chiesa smentisce (“Non mi risulta”), mentre su un “party” organizzato a marzo l’avvocato spiega che si è trattato semplicemente di un incontro fra Fabrizio Corona, Nina Moric e il figlio Carlos: “Qualcuno aveva chiamato la polizia per schiamazzi notturni ma una volta arrivati gli agenti non hanno trovato nulla di irregolare”. Il giornalista chiede quindi cosa potrebbe aiutare Corona a continuare a rimanere fuori dal carcere: “Le condizioni psicologiche, le perizie psichiatriche e di altri specialisti. Per quel che ne so, tutte molto, molto favorevoli a Corona”. L’avvocato sottolinea come l’ex re dei paparazzi non stia ancora bene psicologicamente aggiungendo che “non si dovrebbe far tornare in carcere una persona che sta male”, e sottolineando che non si tratta di questioni che si possono risolvere “in cinque minuti”