«Non vedo Fabrizio Corona lucido, ci sono momenti in cui perde la cognizione delle cose», questa la confidenza fatta dall’avvocato Ivano Chiesa a Massimo Giletti e che il conduttore ha rivelato a Non è l’Arena. «Sono undici giorni che non mangia, ha perso 7-8 chili. Io sono terribilmente preoccupato. Non mi è piaciuto come l’ho visto, vive questa vicenda come una profonda giustizia», ha poi detto il legale in collegamento con il programma, ribadendo che Uepe (Ufficio per l’esecuzione penale esterna) e Smi, quindi entità terze, si sono espressi a favore del differimento della pena, pareri evidentemente ignorati – spiega il legale – dalla Sorveglianza di Milano che ha deciso diversamente per l’ex agente fotografico.
Durante la trasmissione ha spiegato i prossimi passi dal punto di vista legale: «Abbiamo già scritto ricorso per Cassazione e lo depositiamo domani mattina, però ci vorranno mesi. Nel frattempo, cosa succede?», ha spiegato l’avvocato Ivano Chiesa quando Massimo Giletti gli ha chiesto se si possa far qualcosa dal punto di vista legale.
“FABRIZIO CORONA POTREBBE TENTARE SUICIDIO”
In studio era presente anche la psicoterapeuta Stefania Andreoli, secondo cui le condizioni di Fabrizio Corona sono preoccupanti: «Ha una diagnosi psichiatrica decisamente grave, il quadro sindromico è abbastanza sfavorevole». Il timore che possa suicidarsi è concreto: «Dagli elementi che abbiamo quello che sta minacciando di fare potrebbe farlo». A proposito della lettera che ha scritto dall’ospedale, l’analisi della dottoressa Andreoli è netta: «È la descrizione della disperazione. Ho lavorato al Niguarda, i reparti psichiatrici sono posti cambiati nel tempo, ma sono reparti chiusi a chiave, non solo per chi è piantonato. Sono posti intrisi di dolore e disperazione, dove spesso gli esseri umani si ritrovano con la faccia per terra e nel punto più basso della loro esperienza di vita, molto spesso vicinissima alla morte, sicuramente a quella psichica».
Quella di Fabrizio Corona è quindi «la descrizione di come ci si può sentire quando si allontana progressivamente dalla salute e ci si avvicina pericolosissimaente ad una patologia che può raggiungere anche il rischio di morte».