La mamma di Fabrizio Corona torna a parlare e a lanciare un appello al Tribunale di sorveglianza di Milano affinché la presidente Giovanna Di Rosa lo incontri. L’ex re dei paparazzi da 8 giorni è in sciopero della fame dopo che gli è stata revocata la detenzione domiciliare. Gabriella Privitera è andata a trovarlo nel reparto di psichiatria al Niguarda di Milano, intanto la Cassazione ha deciso che deve scontare anche nove mesi dell’affidamento in prova che gli era stato revocato nel 2018. La mamma, dunque, è a dir poco preoccupata: «Molto dimagrito. Ho cercato di convincerlo a prendere almeno un po’ di zucchero, ma non vuole niente. Non si aspettava la decisione della Cassazione. Si sente vittima di un’ingiustizia e di accanimento: quei mesi li ha scontati», ha dichiarato nell’intervista rilasciata ieri al Corriere della Sera.



Al figlio è stata diagnosticata una malattia psichiatrica, cioè “disturbo borderline con disturbo bipolare di tipo narcisistico associato ad una sindrome depressiva maggiore”, ma lei lo sapeva da anni. «Da una quindicina di anni. La malattia è venuta fuori pian piano e negli anni si è aggravata portandolo a commettere eccessi e reati».



FABRIZIO CORONA, LA MAMMA “DEVE TORNARE A CASA”

Gabriella Privitera ha parlato anche dell’ossessione del figlio per i soldi al Corriere della Sera: «Perché così si dà un valore. È un modo per celare la sua mancanza di autostima». Invece Fabrizio Corona sembra uno molto sicuro di sé. «Le malattie psichiatriche vengono mimetizzate da un comportamento che appare contrario alla sofferenza che c’è interiormente». Con la madre, ad esempio, l’ex agente fotografico ha avuto un rapporto altalenante: ci sono stati momenti di rifiuto totale e altri di grandi amore. «Fabrizio è malato. Io non l’ho mai difeso dicendo che non ha sbagliato, ma, si creda o no, questi sbagli sono stati fatti quando usava stupefacenti e perché è malato». A proposito delle cure a cui il figlio si è sottoposto in questi anni, la mamma di Fabrizio Corona riconosce dei miglioramenti. «Non commette reati da molti anni. Ha solo trasgredito le regole, questa volta molto, molto meno della precedente».



Per Gabriella Privitera deve tornare a casa: «Con grande sofferenza ha fatto un cammino lungo con me, suo figlio Carlos, i suoi fratelli e le poche persone che gli vogliono veramente bene. Con l’aiuto dei terapeuti, siamo riusciti a farlo stare molto meglio. Deve continuare la terapia. Se lo mettono in carcere, muore». Quindi, ha paura che possa arrivare a tentare il suicidio: «È la cosa che temo di più a causa della malattia. Mi appello alla dottoressa Di Rosa affinché lo incontri».