Abbiamo raccontato in queste ore sulle colonne de “Il Sussidiario” i nuovi sviluppi relativi alla vicenda di Fabrizio Corona, l’ex fotografo dei vip che deve ancora scontare due anni e mezzo di pena in carcere e, al quale, potrebbero essere affibbiati ulteriori nove mesi, complice il processo in programma il prossimo 8 giugno. Uno scenario che il paparazzo vorrebbe decisamente evitare per riappropriarsi gradualmente della libertà dopo avere scontato i propri reati, come ha spiegato il suo avvocato Ivano Chiesa sull’edizione di questa mattina del quotidiano “Libero” e nel corso della puntata odierna de “La Vita in Diretta”, dove, intervistato dall’inviata della trasmissione di successo del pomeriggio di Rai Uno, ha dichiarato: “Fabrizio sta bene, però è preoccupato e anche seccato. Attualmente si trova in detenzione domiciliare, ma bisogna tenere conto del fatto che, quando commise i reati, Fabrizio era un ragazzino. Oggi è maturato, è un uomo. Gli si deve dare fiducia e si deve mettere la parola fine alla sua vicenda”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
FABRIZIO CORONA, IL SUO AVVOCATO: “È SECCATO”
Fabrizio Corona rischia altri 9 mesi di carcere. A rivelarlo è l’avvocato Ivano Chiesa, che da sette anni segue e difende l’ex fotografo dei vip per i suoi problemi con la giustizia. L’8 giugno c’è un nuovo processo, quando mancano due anni e pezzo alla fine della pena. «Se dovessimo pensare che ha quasi quattro anni da scontare invece che due e mezzo sarebbe pazzesco. Fabrizio è profondamente cambiato», racconta a Libero. In primis, ha ammesso di fare uso di sostanze, poi non ha più sgarrato sul tema delle tossicodipendenze. «Ed è sempre stato rigoroso nel rispettare ogni regola». Quindi ora l’ex paparazzo è ad un punto di svolta. «Questi ulteriori nove mesi sono ingiusti sia dal punto di vista legale che da quello umano». Nel frattempo, prosegue la detenzione domiciliare, grazie alla quale ha anche avuto modo di ricostruire il suo rapporto con l’ex moglie Nina Moric. «Hanno molto discusso, ma alla fine trovano sempre un punto d’incontro per il bene del figlio. Corona ci sarà sempre per Nina», ha aggiunto l’avvocato Ivano Chiesa. Invece sul rapporto tra il suo assistito e Carlos, dice che è «carnale, di amore pazzesco».
“FABRIZIO CORONA È CAMBIATO GRAZIE AL FIGLIO CARLOS”
Nel cambiamento di Fabrizio Corona potrebbe aver avuto un ruolo importante proprio il figlio. Ne è convinto l’avvocato Ivano Chiesa. «Penso che uno dei motivi profondi del cambiamento di Corona sia proprio a causa del figlio». Ma importante è stato anche il rapporto col papà Vittorio, grande giornalista. «Fabrizio ha un rapporto metafisico con il suo papà, spirituale. Ci sono stati momenti molto difficili in cui è sembrato anche a me che ci fosse lo “zampino” del suo papà». Il legale nell’intervista a Libero ha parlato anche della mamma Gabriella: «Una madre che si batte fino ad andare dal Ministro della Giustizia è straordinaria. Gabriella è una guerriera di cui Fabrizio ha sempre bisogno». L’avvocato Chiesa e Fabrizio Corona si conobbero nel 2013. L’ex agente fotografico era stato condannato, quindi chiese aiuto al legale. «Io iniziai a studiare il caso e mi resi conto che il primo processo in cui Corona prese cinque anni era sbagliato». Il riferimento è al caso David Trezeguet, a cui chiese 25mila euro per delle foto. «Corona andò all’appuntamento con un suo autista perché gli avevano sospeso la patente e così venne contestata l’aggravante in quanto erano in due». E così fu condannato per estorsione aggravata.
FABRIZIO CORONA, LA FUGA E LE CONDANNE
L’incubo giudiziario di Fabrizio Corona è partito con quel processo. Poi scappò e quindi si costituì. «Le sembra una fuga vera quella di uno che si mette su una Cinquecento alla volta del Portogallo?», commenta l’avvocato Ivano Chiesa a Libero. Quando prese in mano la situazione, c’erano 20 processi penali a carico, che si chiusero con assoluzioni e remissioni di querela. «Venne condannato a tre anni e mezzo per bancarotta della sua società quando traslò il know how da una società all’altra e ad un anno e nove mesi per banconote false; anche questa condanna era un paradosso». Questo perché avrebbe provato a disfarsi di quelle banconote quando si accorse che erano false. Sulla vicenda delle banconote nel controsoffitto invece: «Era soltanto un reato fiscale invece se ne occuparono la Dda e il magistrato Ilda Bocassini. Corona ha pagato ogni tassa ed è stato assolto». Anche quella è ritenuta una vicenda irreale perché Fabrizio Corona ha dovuto scontare 16 mesi di carcere preventivo per una pena che alla fine è stata di 6 mesi.