Come è morto Fabrizio De Andrè? il malore e la malattia scoperta alla vigilia di un concerto

Molto legato alla sua terra di origine, Genova, e alla Sardegna, dove ha trascorso una fase della sua vita, Fabrizio De Andrè ha viaggiato in lungo e in largo l’Italia per i concerti. Come ha scoperto la malattia e come è morto Fabrizio De Andrè?Nel 1998, alla vigilia di un evento a Saint-Vincent, durante le prove De André non riesce a sedersi e imbracciare la chitarra come vorrebbe. Gli accertamenti medici portando ad un responso spietato: Fabrizio ha un carcinoma polmonare, deve quindi interrompere le attività.



Malgrado la malattia, Faber continua a lavorare con il poeta e cantante Oliviero Malaspina al disco Notturni, un’opera che non vide mai la luce. Il cantante genovese lascia l’ospedale solo il giorno di Natale, il suo ultimo natale, per trascorrerlo con chi ama. Pochi giorni dopo, l’11 gennaio, la malattia lo uccide e lascia milioni di fan senza parole. Ai funerali parteciperanno oltre diecimila persona, tra amici, estimatori e colleghi del mondo del spettacolo. Nella sua bara sono stati messi un pacchetto di sigarette ed una sciarpa del Genoa, la squadra del cuore a cui non ha mai scritto una canzone “per il troppo amore”.



Fabrizio De Andrè è considerato ancora oggi uno dei poeti e cantanti più importanti di sempre: ecco perché

Conosciuto con l’appellativo di Faber, datogli affettuosamente dall’amico Paolo Villaggio per via della sua passione per i pastelli e le matite della Faber-Castell, Fabrizio De Andrè è stato un cantautore di grande successo. Nato a Genova nel 1940 e morto a Milano nel 1999 per un tumore ai polmoni, Fabrizio De Andrè si è ritagliato un posto speciale nel cuore della sua gente. In quasi quarant’anni di musica, ha inciso quattordici album diventando “il cantautore degli emarginati” o il “poeta degli sconfitti”.



Molti suoi brani, infatti, raccontano le storie degli ultimi, degli sconfitti e dei più deboli. Ma anche il coraggio dei ribelli, con una sensibilità sopraffina. I testi di Fabrizio De André e la potenza artistica del suo personaggio hanno spinto alcune istituzioni, dopo la sua scomparsa, ad omaggiarlo dedicandogli vie, piazze, parchi, teatri e scuole. Tra i suoi più grandi successi Bocca di Rosa, Il Pescatore, La Guerra di Piero, la Città vecchia, Fiume Sand Creek, Andre, Il Testamento di Tito, Quello che non ho, Sidun e molti altri.