Fabrizio Moro racconta poi del suo primo grande successo “Pensa” con cui ha trionfato nella categoria Giovani nel 2007. “Avevo tantissime cose nel cassetto, Baudo scelse questa canzone” precisa il cantautore romano, che poi parla della famiglia e dei suoi figli. Proprio alla figlia Anita ha dedicato “Portami mia”, una delle sue più belle canzoni d’amore. “Questa è la canzone d’amore più bella che ho scritto, è per la donna che amo di più al mondo” dice Fabrizio Moro parlando della figlia, ma subito si corregge “insieme a mia madre se no si offende”. “Sei proprio bello” commenta Mara Venier che poi lancia il video della premiazione al Festival di Sanremo 2018 quando Fabrizio Moro e Ermal Meta vincono la kermesse con “Non ci avete fatto niente”. Tante emozione ancora oggi nel rivedersi sul palcoscenico del Teatro Ariston. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Fabrizio Moro e il primo incontro con Ermal Meta
A Domenica in, Fabrizio Moro parla del suo primo incontro con Ermal Meta e di quel sodalizio artistico che tanti ha dato a entrambi. “Ci siamo conosciuti durante il Festival del 2017, nel backstage, casualmente – ricorda il cantautore – E ci siamo riconosciuti. Siamo due sopravvissuti e ci siamo legati subito. Il progetto con Ermal – aggiunge Moro – è nato subito dopo, infatti l’anno dopo siamo tornati a Sanremo ed è andato molto bene!”. Il percorso di Fabrizio Moro, ricorra Mara Venier, non è stato privo di ostacoli: “Ho imparato da apprezzare quello che è arrivato, questa è una cosa che mi ha fortificato – spiega l’artista – una cosa è raggiungere i risultati, un’altra è ottenerne dopo tanta strada fatta”. L’artista ripercorre poi alcune esibizioni del passato attraverso i filmati originali, ma ha ammesso di non amare riguardarsi in video: “mi imbarazza sempre vedere il passato, spesso, quando mi riguardo indietro, non mi piaccio”. (Agg. di Fabiola Iuliano)
I primi passi nel mondo della musica
Fabrizio Moro è stato da poco ospite a Domenica in, il programma di Mara Venier giunto alla conclusione ormai qualche giorno fa. Poco prima di chiudere battenti, il 5 maggio, la Venier ha invitato il cantante per fare una summa del suo percorso artistico e per raccontare qualcosa sulla sua vita privata. Oggi, la sua intervista andrà in onda in replica all’interno del contenitore Domenica in… Il meglio di, che ricapitolerà i punti salienti di quell’incontro. Il cantautore si è praticamente “confessato” alle telecamere del programma: ha parlato degli esordi, dunque dei primi grandi successi, ma anche di Anita avuta con l’ex fidanzata Giada Domenicone, la figlia che le ha letteralmente cambiato la vita. Ma procediamo per gradi: tutto è iniziato a Sanremo 2000, dove ha debuttato nella sezione Giovani quando il conduttore era ancora Fabio Fazio. In quell’anno si classificò tredicesimo con Un giorno senza fine, singolo contenuto nel suo primo album. Le vendite del disco andarono male, il che spinse la sua etichetta (oggi fuori dal mercato) a stracciare il suo contratto.
Carriera e (in)successi di Fabrizio Moro
Fabrizio Moro ne ha anche approfittato per esibirsi sulle note dei suoi pezzi migliori, concludendo il medley con Ho bisogno di credere, la sua ultima “hit” (sempre che le sue si possano definire tali). Moro non è mai stato il classico cantante pop, piacione e forse un po’ ruffiano nei confronti del mercato; al contrario, ha sempre ricercato la via più difficile. Che dire di Pensa, il brano che gli ha permesso di emergere? “Ha avuto un successo che non mi aspettavo. Un testo scritto dopo aver visto un film su Paolo Borsellino interpretato da Giorgio Tirabassi. Ho conosciuto la sorella Rita sul set del videoclip diretto da Marco Risi”. Successivamente, Moro ne ha fatto una cover molto intima e sentita, accompagnandosi al suono della chitarra e della tastiera di Claudio Junior Bielli. “Questa canzone è stata scoperta da Pippo Baudo. Io avevo tantissime cose nel cassetto, finché Giancarlo Bigazzi fece una cernita e le proposero a Pippo. Una canzone molto più grande di me”.
Fabrizio Moro e l’amore per la figlia Anita
Solo una volta Fabrizio Moro ha pensato di arrendersi. Lo conosciamo come il ragazzone grintoso e con l’aria da duro, dunque fatichiamo a immaginarcelo sofferente. Eppure, un periodo doloroso, Fabrizio l’ha vissuto eccome. Fu all’epoca del primo rifiuto: “Ci restai male, ero giovane, avevo 24 anni. Fu dura, ma non ho mai pensato di smettere. Poi ho iniziato a lavorare in una ditta di ristrutturazione di appartamenti”. Di recente ha avuto modo di riscattarsi, prima con la vittoria a Sanremo 2017, poi con il successo di Portami via: “Ero Fabrizio Moro di Pensa, finché non è arrivata Portami via, la canzone della mia rinascita, quella che cantano di più i ragazzi. La canzone d’amore più bella che abbia mai scritto per la donna che amo di più al mondo, forse l’unica che amo. Insieme a mia madre”. Chi? Sua figlia Anita, ovvio.