Fabrizio Moro, con i tre concerti di Roma, è tornato ufficialmente dal vivo. Per il ritorno sul palco, il cantautore romano ha scelto di regalare ai fans uno show dal titolo “Canzoni nella stanza” in cui dà vita ad uno spettacolo intimo e molto emozionante. Se tutti i precedenti tour di Fabrizio Moro sono stati un mix di energia e adrenalina, “Canzoni nella stanza” dà vita ad un’atmosfera romantica, ma allo stesso tempo libera. Una scelta inedita per Fabrizio Moro che, nel corso del concerto, intona alcune delle canzoni più vecchie e che stanno vivendo una nuova vita come Il senso di ogni cosa, Melodia di giugno e tante altre. “E’ la prima volta che mi metto così a nudo. Sono sempre andato in giro con la band e con palchi epici. Ora, con me, ci sono soltanto Danilo Molinari alla chitarra e Claudio Junior Bielli al pianoforte”, racconta ai microfoni de La Stampa il cantautore romano che ha particolarmente sentito la mancanza del palco essendo abituato ad avere un rapporto diretto con i fans che lo seguono da anni.
Fabrizio Moro: “La pandemia ci ha tolto tanto”
Come molti suoi colleghi, anche Fabrizio Moro, durante il lockdown, ha cercato di tenersi impegnato e fare compagnia ai fans attraverso delle dirette sui social. Pensando al brutto periodo vissuto da tutti, Fabrizio Moro spera che la sofferenza provata possa portare felicità a tutti. “Temo che la pandemia abbia prodotto danni anche a livello umano, nel disagio si diventa più cinici. Spero che le nuove prospettive post emergenza riportino umanità e buon senso. Mio nonno mi raccontava la fine della guerra. Aveva perso tutto, ma era felice e sentiva che il mondo stava diventando migliore. Spero saremo felici anche noi”, aggiunge il cantautore romano che, dopo aver lavorato al suo primo film da regista insieme ad Alessio De Leonardis dal titolo “Ghiaccio” e di cui ha scritto sia la sceneggiatura che la colonna sonora, spero di vederlo presto al cinema.