Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, è intervenuto in qualità di ospite e in collegamento audiovisivo nel corso della puntata di “Stasera Italia” andata in onda ieri, venerdì 13 agosto 2021, su Rete 4. Nel dialogo a distanza con la giornalista e presentatrice Veronica Gentili, l’esperto ha asserito che il Green Pass è nato come spinta “più o meno gentile verso l’incremento della vaccinazione. Non è vero, però, che quello che viene somministrato in Italia e nel mondo è un vaccino d’emergenza, né è vero che non si possa introdurne l’obbligatorietà. La scelta è politica. L’Istituto Superiore di Sanità ha dimostrato che il siero riduce la mortalità del 96,8% e la possibilità di andare in terapia intensiva del 97,8%”.



Nei confronti di chi contesta le tempistiche celeri che hanno accompagnato l’immissione sul mercato dei preparati anti-Covid, Pregliasco ha sottolineato che il vaccino ha subìto una registrazione veloce, ma “non frettolosa: è come avere un farmaco contro il tumore e non usarlo perché gli effetti negativi potrebbero vedersi tra alcuni anni. L’industrializzazione del siero è stata semplicemente legata alla concessione dei finanziamenti connessi a questa emergenza”.



FABRIZIO PREGLIASCO: “VACCINO? LA SUA EFFICACIA È CONSOLIDATA”

Secondo l’esperto, occorre analizzare nel dettaglio determinati contesti, fra cui alcune situazioni di assembramento, per l’obbligatorietà del Green Pass, ma questo non toglie che la certificazione verde sia “un elemento importante, perché la vaccinazione protegge dal contagio, anche se non del tutto. Stiamo nel frattempo andando avanti con lo studio di terapie alternative, quali anticorpi monoclonali e immunostimolanti, che stanno dando risultati positivi. Ci vuole ancora tempo: speriamo che arrivino presto risposte importanti in tal senso”.



Un’urgenza anche dettata dal fatto che purtroppo, a causa della variante Delta, “le persone muoiono ancora, compresi i giovani”. Eppure, esiste uno zoccolo duro di no vax, stimato da Pregliasco attorno al 10% della popolazione italiana, che non si sottoporrà alla vaccinazione: “Peccato, perché ci consentirebbero di vivere meglio e di occuparci delle altre patologie. La soluzione ce l’abbiamo, ma temo si dovrà giungere a un estremo di obbligo, nei confronti del quale io sono d’accordo. L’efficacia del vaccino c’è e la sua sicurezza è consolidata, anche se non è come mangiare una caramella”.