FABRIZIO PREGLIASCO TORNA A CASA DOPO IL RICOVERO

Dopo aver trascorso dieci giorni in ospedale e aver temuto il peggio, il professor Fabrizio Pregliasco torna a casa per Natale. I sospetti iniziali hanno trovato conferma nella diagnosi: il medico, divenuto un volto familiare durante la pandemia Covid, ha avuto un attacco ischemico. Lo ha confermato lui stesso nell’intervista che ha reso a Il Giorno, precisando che “un piccolo trombo” è partito da “un buco atriale“.



In parole più semplici, si tratta di un’anomalia congenita che Pregliasco non sapeva di avere e che ha bloccato il passaggio del sangue da una parte all’altra del cuore. Il peggio, comunque, è passato per il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano, nonché docente di Igiene all’Università Statale.



Si è ritrovato a dover lasciare le vesti di medico diventando paziente a causa di un malore per il quale è caduto a terra nel bagno di casa a metà dicembre. Poi la corsa al San Raffaele, dove lo hanno sottoposto a diversi approfondimenti, quindi il trasferimento nell’ospedale dove lavora. Ora però può tirare un sospiro di sollievo, anche se neppure in questi giorni complicati gli hater gli hanno dato tregua: “Si sono scatenati“.

FABRIZIO PREGLIASCO E GLI HATER

Fabrizio Pregliasco la prende a ridere, ma di sicuro sono stati tutt’altro che simpatici alcuni commenti che ha trovato sui suoi canali social. C’è chi gli ha augurato la morte e chi ha pronosticato che non sarebbe arrivato alla fine dell’anno. “Qualcuno mi ha fatto ridere“, ha dichiarato il medico a Il Giorno, spiegando di non voler dichiarare guerra ai suoi hater, anche perché a Natale si è tutti più buoni. Quale occasione migliore, dunque, per riconciliarsi. Comunque, si lascia andare anche a una riflessione, constatando come le divisioni generate dal Covid non siano state risolte.



C’è una forma di resistenza alle evidenze scientifiche“, secondo Pregliasco, per il quale identificare i medici come nemici per qualcuno è una sorta di necessità. Eppure, lui rivendica lockdown e vaccini. Solo a settembre, però, ha temuto che le minacce potessero rappresentare un pericolo per lui: il riferimento è a quanto accaduto a Barletta in occasione della presentazione del suo libro, quando una pietra è stata lanciata verso di lui, finendo sul palco senza fortunatamente colpirlo.

Fortunatamente non mi ha beccato e nessuno si è fatto male, ma poteva succedere“. In un’altra occasione è stato attaccato minacciosamente da una persona che inizialmente non lo aveva riconosciuto. “In quel momento, eravamo soli, poteva succedere di tutto“. Ora però per lui è tempo di godersi le feste di Natale e un po’ di riposo prima di tornare in corsia e dietro la cattedra.