Fabrizio Pregliasco, noto virologo, è intervenuto nella serata di sabato 7 agosto 2021 nel corso della trasmissione di La 7 “In Onda”, al fine di dire la sua sulla situazione connessa al Coronavirus nel nostro Paese e sull’evoluzione futura della pandemia. Quest’ultima, a suo giudizio, andrà avanti “con onde che via via si ripresenteranno e in questo momento siamo in una fase crescente di contagi in Italia. Siamo in una situazione nella quale qualsiasi contatto umano è a rischio, ma tutto cambia se si è vaccinati e si fa ricorso al galateo che tutti ben conosciamo”.



Pregliasco ha poi lodato il sistema a zone colorate adottato dai decisori politici, in quanto se ne è vista a posteriori l’efficacia in termini percentuali e ora l’auspicio, inevitabilmente, è che un aiuto possa giungere anche dall’introduzione del Green Pass, strumento utile ad aumentare la quota di soggetti vaccinati e, al tempo stesso, a ridurre la probabilità di contagio. Una decisione che, in questo momento, pur essendo possibile, “si è limitata a una semplice raccomandazione da parte del Governo – ha aggiunto –, che ha voluto introdurre la certificazione verde come elemento facilitante. Ad esempio, non ne sarà richiesta l’esibizione sui bus e nelle metropolitane, in quanto ci sarebbe voluta un’organizzazione complessa dei controlli. Il Green Pass sarà però prezioso nelle scuole”.



FABRIZIO PREGLIASCO: “VARIANTI CONTAGIOSE, LA PANDEMIA NON AVRÀ MAI UNA VERA E PROPRIA FINE”

Nel prosieguo del suo discorso di fronte alle telecamere di La 7, Fabrizio Pregliasco ha ricordato la pericolosità delle varianti del virus SARS-CoV-2, fra cui la mutazione Delta, che è risultata essere molto più contagiosa delle altre. “Temo che noi, essendo un po’ più indietro rispetto agli altri Paesi europei, dovremo convivere con questo virus, perché rimarrà sempre una sacca di soggetti più a rischio”, ha aggiunto il virologo.

Inoltre, non va dimenticato che la vaccinazione decade nel tempo e quindi subentra nei discorsi medico-scientifici un meccanismo di continuità di presenza del virus, “che ci terrà compagnia ancora a lungo. Non avremo mai una dichiarazione di fine pandemia formale, ma un’accettazione civile di una certa percentuale di casi”.