Niente lockdown per il momento, ma il coprifuoco è più di una ipotesi: così Fabrizio Pregliasco ai microfoni di Un giorno da pecora. «Ci sono degli elementi che non ci piacciono. Io penso che si possa ancora reagire, ma ci vuole un patto tra le persone, un nuovo galateo utilizzato e applicato da tutti per evitare cose spiacevoli come un lockdown», ha esordito il virologo Rai Radio 2: «Bisogna salvare quello che è essenziale: scuola e lavoro, il resto lo potremo fare più avanti, quando ci sarà il vaccino e condizioni ambientali più favorevoli». E sono attese delle chiusure per determinati esercizi: «In alcuni casi si dovrà arrivare ad un po’ di chiusure, perché solo così si riusciranno a convincere un po’ di giovani che stanno abbassando il livello di guardia».



FABRIZIO PREGLIASCO: “SERVE ALMENO UN MESE DI COPRIFUOCO”

Riflettori dunque accesi su ristoranti, cinema, teatri e palestre, e la situazione potrebbe cambiare anche a Milano: «Prepariamoci a tutto, valutiamo se interventi meno sensazionali potranno evitarlo, ma teniamo conto che potrebbe esserci». Tra le varie ipotesi c’è anche quella del coprifuoco dalle 22: «Potrebbe essere un elemento iniziale di riduzione di contatti che non sono essenziali. Sono piacevoli ma dovremo in questo senso limitarli. La durata? Direi che siamo in una fase in cui nell’arco di quindici giorni potrebbero esserci dati più preoccupanti, quindi almeno un mesetto di tempo per valutare come vanno le cose». Fabrizio Pregliasco ha poi evidenziato: «Nei weekend soprattutto, nei giorni festivi, c’è un abbassamento notevole dell’attenzione: quando i ragazzi sono a scuola è meglio, perché c’è più attenzione».

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