Fabrizio Ragone è il compagno di Youma Diakite, la modella ed attrice capitana della squadra dei “belli” nella nuova puntata di “Ciao Darwin 8 – Terre Desolate”, lo show condotto da Paolo Bonolis e riproposto in replica il sabato sera su Canale 5. Fabrizio e Youma sono una coppia molto unita e legata dal grande amore per il piccolo Mattia, il figlio di circa sei anni che ha spinto la modella a lasciare l’Isola dei Famosi qualche anno fa. Un amore importante quello tra l’imprenditore e la modella che hanno sempre preferito vivere la propria relazione lontana dai riflettori del mondo dello spettacolo. Su Fabrizio, infatti, si conosce davvero poco se non che è legato da diversi anni alla modella e che insieme hanno avuto il piccolo Mattia.
Chi è Fabrizio Ragone, compagno di Youma Diakite
Non solo il compagno di Youma Diakite, Fabrizio Ragone è anche il fondatore della Luxury Events La Lanterna. L’uomo ha studiato presso l’Università La Sapienza di Roma ed è legato sentimentalmente alla bellissima modella che tutti ricordano per una certa somiglianza con la Venere Nera Naomi Campbell. Un amore lungo ed importante quello tra Fabrizio e Youma che nel 2014 è stato coronato dalla nascita del piccolo Mattia. Un figlio ti cambia la vita e lo sa bene anche Youma che, proprio per Mattia, ha deciso di abbandonare l’Isola dei Famosi 2019 dove aveva deciso di partecipare per rilanciare la sua carriera nel mondo dello spettacolo. Un malore improvviso del figlio, infatti, ha spinto la modella a lasciare il gioco spiegandolo così ai compagni d’avventura: “niente di grave. Solamente arriva il punto in cui capisci che il gioco finisce. Mio figlio non ha preso bene la mia assenza, sta male, quindi vado via”. Successivamente a Verissimo, la modella ha spiegato i motivi che l’hanno spinta a lasciare l’Isola dei famosi: “Mattia non stava bene, non mangiava più. Ha avuto 39 di febbre per giorni e continuava a stare fermo e a fissare nel vuoto. Quando l’ho chiamato, mi diceva che continuava a fare lo stesso sogno: che lo avevo abbandonato e che non sarei più andata a riprenderlo. A quel punto per me non c’era più gioco, dovevo rientrare”.