La stupidera non smette mai di contagiare, e per fortuna non è mortale. Spopola Face app, da un paio di giorni per i più tordi, ed è già virale: una nuova app, cioè quelle funzioni che permettono di “fare cose”, di conoscere, che gli smartphone mettono a disposizione. Una funzione per ogni grillo che salta in testa. E così, se non riesci a immaginarti uomo, se sei donna, o donna, se sei nato uomo, ecco che la app modifica il tuo primo piano o mezzo busto e ti trasforma nel tu di sesso opposto. Astenersi figura totale, le gambe potrebbero comunque tradire.



Fa ridere? Anche. Come mettere le corna in testa a una fotografia, o vedersi negli specchi dei luna-park più grassi o magrissimi. Una deformazione della realtà, tanto per divertirsi, che se non ci fossero le app, e Instagram e tik tok proprio non si capisce come si passerebbe il tempo. L’appendice corporea dello smartphone offre sempre nuovi gadget digitali per non staccarci mai, e così regalare tempo, intelligenza, dati sensibili alla qualunque. Ma pazienza.



Non vorrei vedere fantasmi che si aggirano per ogni dove, tuttavia questa app mi disturba per altra riflessione, ben più sostanziosa: mi pare l’ennesimo cavallo di Troia per seminare propaganda gender qua e là. Nessun moralismo, solo la constatazione che una mentalità si diffonde più da pubblicità e mode che con leggi e leggine,  poi zac, te la trovi addosso, incapace di reagire o comprenderne i significati.

Ovvero: tu sei tu, uomo o donna che sia, ma potresti essere anche altro, dipende da te. Da come ti senti, da come ti gira. Comincia a inculcarlo nella testa dei bambini, come le app giocose e le Barbie transgender, e chissà, trasformi le minoranze in maggioranza, convinte perfino di averne diritto.  Trasformi in decisione un dato di natura, innegabile, modificabile solo a prezzo di una devastazione psicotica e fisica che Pirandello non avrebbe saputo immaginare.



Non è prima di tutto una questione etica: è contro ogni etica manipolare la natura, ma si potrebbe dire che ogni cura lo è, ed essere imprigionati in un corpo che non senti tuo è una tragedia. Si capirebbe. Ma l’ideologia gender rivendica come libera scelta cambiamenti di sesso e identità anche plurimi, come se si trattasse di una cosa naturale, e non conseguente a cure pesanti, invasive, pericolose. Una cosa reversibile, come cambiare abito. Come tingere i capelli. Come scaricare Face App. Bisogna invece imparare a guardarsi allo specchio, a farsi guardare dagli altri, e volersi bene come si è.