La denuncia: “Facebook tutela i contenuti dei vip”
Facebook, secondo una scoperta fatta da un’inchiesta del Wall Street Journal lo scorso anno, confermata dal Comitato di Controllo (ente indipendente che controlla proprio sulla corretta applicazione delle linee guida sulla moderazione) di Meta, offrirebbe sulle sue piattaforme social (Instagram incluso) un servizio privilegiato per alcuni account identificati come vip. Si tratta di un’implementazione dell’algoritmo di controllo chiamata Cross-Check, o XCheck, che ritarderebbe la revisione dei post degli account vip, rimuovendoli con alcuni giorni di ritardo nel caso violino le linee guida del social network.
Gli utenti vip “tutelati” dall’algoritmo di Facebook sarebbero, secondo la denuncia del Wall Street Journal, almeno 5,8 milioni a fine 2021, ma non si può escludere che nel mentre sia stata espansa o ridotta. L’azienda, dal conto suo, avrebbe sempre dichiarato che tutti gli utenti ricevono lo stesso trattamento e sono soggetti alle stesse regole, con la medesima moderazione. Tuttavia, questi account vip, inseriti in una specifica white list, secondo l’inchiesta sarebbero liberi di violare le linee guida, fatto pericoloso se si considera che essendo personaggi famosi ed influenti sui social, i loro post raggiungono un grande bacino d’utenza in tempi relativamente brevi.
Facebook: i vip tutelati per ragioni economiche
Subito dopo la denuncia da parte del Wall Street Journal, che risale a metà 2021, in merito all’algoritmo di controllo di Facebook che protegge alcuni utenti vip, era intervenuto il Comitato di Controllo, chiedendo a Meta delle spiegazioni. Dal conto suo, il gruppo Meta ha fornito l’accesso al programma di Cross-Check, chiedendo allo stesso Comitato dei consigli per migliorarlo. Un anno dopo la richiesta, il Comitato ha pubblicato la sua analisi sull’algoritmo, corredata da 32 raccomandazioni di modifica (che Meta non è costretto ad implementare).
Analogamente, però, il Comitato di Controllo avrebbe anche sottolineato alcune perplessità in merito alle ragioni per l’implementazione del programma di controllo su Facebook. Thomas Hughes, direttore del Comitato, “il programma di Cross-Check di Meta dà la priorità agli utenti influenti e potenti, con un valore commerciale per Meta [e pertanto] non soddisfa le responsabilità sui diritti umani e i valori aziendali promossi da Meta, con profonde implicazioni per gli utenti e la società civile globale”. Tra i vip tutelati da Facebook, infine, evidenziano come figurino politici, celebrità e partner commerciali, soprattutto inserzionisti, organizzazioni sanitarie ed editori di giornali.
Cross-Chek: come funziona la moderazione Facebook?
La moderazione con il Cross-Check permette, teoricamente, a Facebook di controllare con maggior rapidità i tantissimi contenuti condivisi in rete. Nello specifico un algoritmo controlla entro poche ore dalla loro pubblicazione i contenuti (sia a livello di scrittura, che visivo) affinché non contengano incitamenti all’odio, al razzismo e a tutta una serie di eventualità definite “pericolose”. L’algoritmo a quel punto elimina preventivamente il post, avvisando il proprietario, che a sua volta può fare ricorso, ottenendo una seconda verifica da parte di un operatore umano (che generalmente avviene entro qualche giorno). Il Cross-Check eludeva proprio l’eliminazione dei contenuti ai vip, lasciando al controllo umano la decisione dopo alcuni giorni.