Se dovesse andare in porto, potrebbe rappresentare una via concreta per risollevare l’editoria dal periodo di scarsa credibilità di cui sta purtroppo godendo. Stando alle prime indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, Mark Zuckerberg avrebbe intenzione di remunerare gli editori che scelgono Facebook per pubblicare i propri contenuti. L’idea è quella di rispettare il copyright dell’autore e anche di eliminare il problema delle fake news. Il progetto, infatti, prevede uno spazio dedicato interamente alle notizie verificate. Al momento, non è chiaro a chi debba spettare il compito del fact checking. Tuttavia, in base alle poche informazioni che giungono dagli States sul nuovo progetto legato a Facebook, l’intento è quello di scegliere accuratamente i partner editoriali che costituiranno l’area notizie del social network. Pertanto, la verifica delle notizie spetterebbe direttamente a loro. Il giudizio degli utenti, unito alle segnalazioni, non è infatti uno strumento sufficientemente efficace che possa garantire solo notizie di qualità su Facebook.



Facebook pagherà gli editori: 3 milioni di dollari

Per raggiungere lo scopo, ovvero la creazione di uno spazio dedicato alle notizie verificate su Facebook, combattendo quindi la battaglia contro la fake news, Mark Zuckerberg ha intenzione di investire 3 milioni di dollari per ogni testata che farà parte del progetto. Al momento, si parla soltanto di Stati Uniti, quindi è probabile che il progetto si sviluppi solo in quell’area del mondo o che, dopo aver sperimentato il nuovo metodo, non sarà poi esportabile in altri paesi. Lo spazio di cui si parla dovrebbe essere costituito dai contenuti prodotti da Abc, Down Jones, Washington Post, Bloomberg e pochi altri. La scelta di pubblicare un intero articolo su Facebook o di postarne soltanto il titolo, in modo che gli utenti poi accedano comunque al sito per leggerlo, è una decisione che spetta all’editore stesso. Facebook si propone già a favore della causa, infatti è possibile sottoscriversi tramite abbonamento, aspetto quest’ultimo che va a sostegno dei giornali e contro le fake news.

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